LA SERATA IN MEMORIA DI PINELLI A MILANO

Alle 17 del 14 dicembre i compagni erano presenti davanti allo Spazio Micene dove, come da programma, veniva eseguito un murales in memorie di Pino sulla cler del locale, un ottimo lavoro che ha riscosso il plauso di tutti i partecipanti della serata.

Alle 21 si continuava con la presentazione del programma: “E’ ormai diventata una tradizione quella del 14 dicembre in memoria di Pinelli in via Micene, una via che vogliamo diventi via G. Pinelli, per la quale sono state raccolte 5 mila firme per far pressione all’amministrazione comunale.  Lo scopo della iniziativa che prosegue nel tempo è per non dimenticare un pezzo importante della nostra storia, in particolare legata al quartiere San Siro, una iniziativa che si collega sempre con l’attualità della repressione e delle lotte rivendicative. Le parole della locandina terminano con un appello all’unità alla base per le nostre giuste rivendicazioni. Ed è proprio nell’agosto di quest’anno che si è compiuto il miracolo, dopo l’uccisione di Adil, investito da un camion mentre partecipava ad un picchetto.  In tale occasione si è creato una coalizione unitaria di tutto l’arco del sindacalismo di base e conflittuale che ha già promosso uno sciopero generale l’11 ottobre e una giornata di lotta contro il governo Draghi e la finanziaria, che avvantaggia sempre i ricchi a scapito dei lavoratori, il 4 dicembre. Si sta già parlando di un prossimo sciopero generale unitario. L’USI è stata tra i primi sindacati a fare il richiamo all’unità alla base e nell’ultimo congresso ha confermato il pieno sostegno del percorso intrapreso”.

La serata prosegue con la presentazione di una pubblicazione appena uscita, edizione Becco Giallo, dal titolo significativo “Volo senza un grido”, con la partecipazione degli autori, gli sceneggiatori Ilaria Jorvine e Roberto Mariotti, dove si racconta la vicenda del calvario vissuta da Licia Pinelli nella sua sfida durata una vita intera contro le istituzioni, per far luce sulla verità dell’assassinio di Pino, con una visione della vicenda da un punto di vista femminile. Una pubblicazione a fumetti per una sua massima divulgazione, coinvolgendo soprattutto i giovani. Intervenivano anche Claudia e Silvia Pinelli complimentandosi con gli autori della pubblicazione alla quale loro stesse avevano dato il loro contributo.

Il momento successivo è stato quello del ricordo della vicenda che ha portato all’uccisine di Saverio Saltarelli, l’internazionalista colpito da un candelotto lanciato ad altezza d’uomo, durante una carica poliziesca contro la manifestazione che il 12 dicembre del 1970, ad un anno della strage di Piazza Fontana, rivendicava la strage di Stato, l’assassinio di Pinelli e l’innocenza dei compagni anarchici arrestati. Sono state proiettate alcune interviste, di un lavoro di documentazione ancora incompleto, dell’Archivio Primo Moroni”, di compagni presenti in quella giornata: Massimo Varengo che ha tracciato un quadro di quella giornata, in cui i fascisti avevano indetto una manifestazione, l’ANPI a sua volta una contro manifestazione di risposta e il Movimento Studentesco della Università Statale che schierava il servizio d’ordine (i Katanga) a difesa dell’università da possibili attacchi fascisti. Tutte le varie componenti della sinistra scese in campo, a cominciare dall’ANPI espressione del Partito Comunista, dimentiche tutte dell’assassinio di Pinelli e degli anarchici ingiustamente incarcati. Gli unici a scendere in piazza in quella ricorrenza sui contenuti più sopra espressi, malgrado i divieti della Questura, sono stati gli anarchici, con all’interno diverse componenti della sinistra extraparlamentare, tra sui gli internazionalisti.  E’ stata proiettata anche la testimonianza di Enrico Moroni, presente a quella manifestazione come componente di Azione Libertaria, un gruppo formatosi un anno prima da compagni operai e studenti di area libertaria, che di quella manifestazione sono stati i principali promotori assieme a varie aree del movimento anarchico. Seguiva anche la testimonianza di Franco Schirone   ricordando quel movimento di contro informazione e di denuncia, tra cui la pubblicazione del libro “Strage di Stato”. Altre testimonianze proiettate descrivevano il momento quando veniva trasportato il corpo esamine di Saltarelli.

 La serata continua con uno spazio lasciato libero alle situazioni di attualità del quartiere, come lo stesso “Spazio Micene”, uno spazio autogestito messo a disposizione di tutte le iniziative che rivendicano diritti sociali e una particolare testimonianza è stata portata delle lotte nel quartiere per il diritto alla casa.

La serata si conclude con la partenza alle ore 22,30 di un corte di circa 250 manifestanti con le bandiere anarchiche, dell’USI e del movimento per il diritto alla casa che hanno attraversato il quartiere, accompagnati dal Coro Micene, cantando il vario repertorio libertario, da “Figli dell’officina”, “Addio Lugano Bella”, “La casa è di chi l’abita”, “Dimmi bel giovane”, “Il galeone”,  concludendo con “ L’Inno dell’Internazionale” sotto la targa di Pino posata all’entrata delle case popoli dove viveva con la sua famiglia. Qui si fermava il corteo e veniva posta una corona, mentre i canti che proseguivano davano un effetto molto emozionante.

E. M.

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