GIÙ LE ARMI SU I SALARI – Resoconto dalle piazze del 2 dicembre 2022

PARMA

A Parma si è tenuto un presidio sotto la prefettura composto da una cinquantina di lavoratori delle varie sigle sindacali promotrici dello sciopero, più un gruppo di studenti delle superiori.

Gli interventi sono stati tutti rivolti alla crisi che sta aumentando, acuita anche dal conflitto in Ucraina. Tagli alla spesa pubblica, precarietà, diminuzione dei diritti sui posti di lavoro vengono portati avanti da vari anni da tutti i governi succedutisi di qualsiasi colore politico.

Abbiamo poi deciso di sfilare per la via principale della città, per far sentire la nostra rabbia arrivando fino alla piazza del Comune.

Ci sono stati altri interventi come chiusura della giornata.

Dopo oggi c’è la voglia e la necessità di continuare il percorso unitario calandolo territorialmente per essere sempre più incisivi.

TRIESTE

Oggi a Trieste, per lo sciopero generale nazionale indetto da tutto il sindacalismo di base e conflittuale contro le politiche di guerra, si sono svolti tre presidi: piazza della borsa, davanti all’Hera in via dei Rettori e davanti all’ospedale di Cattinara.

Denuncia delle politiche antipopolari dei governi succedutisi, lotta al carobollette e al carovita, focus sulla situazione sempre più disastrosa dei servizi pubblici, in primis scuola e sanità. Oltre alla condanna delle politiche di guerra e riarmo nel nostro paese e non solo e di solidarietà a chi diserta dalle guerre (non ultima quella in Ucraina), vi è stato anche un momento di solidarietà al Kurdistan nuovamente sotto attacco del regime turco di Erdogan e quello iraniano. Buona l’adesione allo sciopero in particolare nei trasporti e nella scuola.

BOLOGNA

Alla manifestazione di questa mattina hanno partecipato oltre cinquecento persone.

Abbiamo attraversato la città fermandoci presso l’Università, la Città Metropolitana, la Camera di Commercio e la Confindustria.

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