EMERGENZA CLIMATICA: NUOVA CATASTROFE DEL POTERE

Ciò che stiamo vivendo da anni è tangibile: un aumento inarrestabile delle temperature atmosferiche medie; aridità sempre più diffusa che provoca danni all’agricoltura in vaste parti del mondo; catastrofi naturali sempre più ricorrenti.

Da anni sentiamo dire che abbiamo vissuto l’estate più calda, ogni anno si rinnova aumentando il record delle temperature, lo scorso mese di giugno è stato il più caldo da quando sono iniziate le rilevazioni della temperatura in modo scientifico, nonostante se ne parli da oltre 30 anni non si è fatto nulla di significativo per migliorare. Se è vero che tutti e tutte noi siamo, nel nostro piccolo, responsabili di ciò che facciamo e che i nostri comportamenti individuali contano, è ancora più vero che il problema è strutturale del tipo di produzione e consumo in uso. L’economia capitalista infatti si regge sulla sovrapproduzione, l’iper consumismo, sul petrolio, produzioni intensive inquinanti, sullo sfruttamento di ogni risorsa ed essere vivente.

Ad ogni disastro ambientale quale ad esempio alluvione, incendi assistiamo alla retorica sull’eroismo dei solidali che aiutano. Noi sosteniamo qualunque forma di solidarietà, dentro USI opera un progetto in tal senso nominato “Solidarietà autogestita”, ma condanniamo e combattiamo tutto ciò e tutti coloro che sono responsabili di tali disastri.

Ad ogni morto sul lavoro causato dal caldo, che sia un raccoglitore di frutta e verdura oppure un muratore che cade giù da un ponteggio per un malore causato dal caldo, le ipocrite esternazioni di partecipazioni al lutto sono un’aggravante, noi ribadiamo che in determinate condizioni il lavoro va fermato e i lavoratori vanno retribuiti ugualmente, costringere chiunque a lavorare in condizioni insicure è criminale.

In tutto questo, assistiamo a un vero e proprio negazionismo antiscientifico e superficiale, che basandosi su un approccio complottista, gradualmente s’insinua nelle analisi, e di fatto contribuisce a minimizzare il fenomeno a favore dei padroni della terra nelle loro politiche ottuse di distruzione/sfruttamento del pianeta.

Non è un caso infatti che tutti i governi principalmente di destra, a vario titolo, minimizzino o neghino quanto sta avvenendo, con la complicità dei loro sodali. La crisi climatica è contro noi lavoratori/trici perché ne subiamo principalmente le conseguenze (immigrazioni climatiche, dissesto idrogeologico, blackout energetici, territori senza acqua, riduzione di superfice coltivabile e conseguente insicurezza alimentare, lavori in condizioni estreme, solo per dirne alcuni). Chi l’ha provocata continua a farci soldi nell’ottusità di non voler capire che alla fine sarà anche lui costretto a vivere in un mondo invivibile anche se avrà la possibilità di fuggire nell’ultimo spazio ancora abitabile. Le conseguenze più pesanti le pagheranno duramente le future generazioni.

USI insieme a tutte le donne e tutti gli uomini che da tempo pretendono politiche completamente diverse per affrontare la situazione, che non è più prorogabile, appoggerà ogni azione in tal senso, e denuncerà ogni tentativo negazionista complice di stati e padronato.

Segreteria e Commissione Esecutiva USI-CIT

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