Solidarietà alle attiviste di Città del Messico

L’Unione Sindacale Italiana esprime la più totale ed incondizionata solidarietà attiva e diretta alle madri delle donne uccise per mano femminicida che insieme ai collettivi femministi, alle attiviste ed alle tante realtà sociali hanno occupato in questi giorni l’edificio della Commissione Nazionale per i diritti umani a Città del Messico.

Le donne organizzate stanno chiamando tutte le famiglie del paese che hanno perso una sorella, una madre, un’amica ed una compagna alla mobilitazione, a rivolgersi e collegarsi per sostenere questo appello a sostegno delle vittime. Un collegamento diretto per facilitare le misure di pressione per esortare il regime a rendere giustizia. L’Unione Sindacale Italiana, sempre solidale e sensibile verso questo dramma, continuerà ad accompagnare e sostenere questa lotta a prescindere dalla collocazione geografica. Esprimiamo inoltre la massima solidarietà a tutte le compagne ed attiviste che in queste ore stanno subendo molestie politiche dalle pattuglie della polizia che le seguono dall’occupazione fino alle proprie abitazioni. Chiediamo che le presunte autorità si concentrino invece nel cercare gli autori dei tantissimi omicidi e violenze, nel cercare assassini, stalker e stupratori che per anni hanno ignorato invece di molestare quelle donne che per anni hanno sostenuto le famiglie delle vittime di sparizioni forzate e femminicidio, che hanno affrontato le autorità chiedendo giustizia, che hanno partecipato ad un’infinità di marce, comizi, scioperi della fame, raccolte di firme, eventi pubblici, prestazioni artistiche di denuncia per sensibilizzare l’opinione pubblica, che hanno cercato le loro disperse nel deserto di Chihuahua, in obitori, ospedali, bordelli, pagine web e video con contenuti per adulti, fosse comuni. Una ulteriore beffa ai loro diritti di donne, alla loro vita, alla loro dignità. Solidarietà massima a queste donne che hanno ricevuto minacce ed hanno subito attentati, per aver insistito con determinazione nel chiedere giustizia.

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