Cuba: Posizione del Laboratorio libertario Alfredo López

Dopo l’annuncio congiunto e a reti unificate di Obama e (Raul) Castro sulla fine dell’embargo statunitense nei confronti di Cuba i media nostrani si sperticano nelle lodi a … Papa Francesco. Ma …. cosa ne pensano i dissidenti cubani? Diamo loro la parola.

redazione

 

Posizione del Laboratorio libertario Alfredo López
Sulla liberazione di prigionieri e la riabilitazione dei rapporti diplomatici da parte dei governi di Cuba e USA.

1. La “normalizzazione” dei rapporti tra i poteri governativi di USA e Cuba dovrebbe essere coadiuvante nell’eliminazione di numerosi e antiquati impedimenti imposti (da questi stessi governi) ai vincoli umani elementari tra le due nazioni.
2. Ci rallegriamo per coloro che sono usciti di cella, con le loro famiglie che hanno appena accolto in casa le persone amate, dopo tanti anni di prigionia “legale”, finalmente!
3. Malgrado questo, non conosciamo i termini di questi negoziati. Siamo davanti a un colpo di scena che alimenta la mentalità miracolistica e ci accantona come spettatori passivi.
4. Ci preoccupa, inoltre, che questo dia luogo a nuove, migliori e maggiori possibilità di sfruttamento del capitale sulla nostra gente.
5. E ancora che si intensifichino il conformismo, l’insignificanza e la miseria, grazie al consumismo che aumenterà; cresceranno le ruberie e la corruzione, la cultura di massa ci invaderà, perché:
6. l’imperialismo nordamericano esiste ancora.
7. L’autoritarismo cubano esiste ancora.
8. La base navale di Guantánamo non è stata smantellata e alberga ancora una prigione internazionale dotata di un centro di tortura.
9. Stando così le cose, non basta liberare un gruppo di prigionieri, non basterebbe neanche chiudere un carcere particolarmente odioso: tutte le prigioni del mondo devono essere chiuse.
10. Non è sufficiente che gli Stati smobilitino la guerra fredda e concordino posizioni su una serie di punti: la vera riconciliazione tra la gente si realizzerà quando non ci saranno più gli Stati.
11. Ancor meno sarà sufficiente sbloccare i mercati affinché chi possiede mezzi di sfruttamento del lavoro altrui e della natura commercino tra loro: questo tipo di sfruttamento deve sparire!
12. Pertanto speriamo, ora che all’orizzonte si intravvede il possibile smantellamento dell’embargo, non solo che lo si realizzi concretamente a livello esecutivo, ma che tutti i cubani e gli statunitensi prendano parte al processo con la propria volontà.

Continueremo a lottare contro tutte le dominazioni: in ambito ecologico, anti-imperialista, anticapitalista e antiautoritario, nella solidarietà con i compagni di tutto il mondo.

L’Avana, 19 dicembre 2014

Libertà senza socialismo è privilegio e ingiustizia; Socialismo senza libertà è brutalità e tirannia.

Traduzione di Anna Gussetti.

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