4N 2016

CONTRO IL DISPOSITIVO EDUCATIVO DI STATO E CAPITALE
ORA E SEMPRE SCIOPERO GENERALE!!!

 

USI-AIT, CUB E SGB indicono uno sciopero generale per l’intera giornata del 4 novembre di tutte le categorie sia pubbliche che private. Ancora una volta intendiamo dire basta agli accordi con la Confindustria che virano verso una società corporativa, denunciamo le campagne militariste silenziosamente in atto, la soppressione crescente dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, vedi Jobs Act, lo smantellamento della sanità pubblica, le false cooperative e la riforma della “buona scuola”.

Siamo consapevoli che le lotte dei lavoratori e delle lavoratrici non si possono piegare a meri spot elettoralistici e referendari, rivendichiamo la necessità di lotta attraverso la mobilitazione non eterodiretta ma cosciente e incentrata non su calcoli di politico opportunismo. La riforma della scuola quest’anno ha dimostrato ancora di più il suo reale volto. Numerose sono le scuole che ancora oggi sono prive di insegnanti, i vergognosi ritardi nelle assegnazioni provvisorie, per i docenti di ruolo spediti lontano da casa, da un misterioso algoritmo, i numerosissimi ricorsi prodotti in sede di trasferimento, il flop della chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici, i ritardi conseguenti nelle assegnazioni provvisorie hanno finito per creare un clima arroventato che ha scontentato tutti: gli studenti a cui è negato il diritto all’istruzione, i lavoratori e le lavoratrici che non riescono più a svolgere serenamente un lavoro già tanto delicato e difficile. Inoltre numerosi sono i docenti che vedono calpestata la loro professionalità, in tanti sono stati spostati sul sostegno e ingabbiati nella trappola del blocco quinquennale che vieta loro un passaggio di cattedra, mentre altri docenti specializzati e ricchi di esperienza sono rimasti senza lavoro poiché non hanno aderito al piano di immissione straordinaria.

Altri docenti ancora benchè di ruolo da diverso tempo sono finiti sul potenziamento che è percepito e fin troppo spesso usato solo per supplenze brevi in barba alla progettualità e all’arricchimento dell’offerta formativa sbandierata dal governo. Per il futuro si paventano – oltre all’aggiornamento coatto con conseguente, e prevedibile, proliferazione di “corsetti” gestiti direttamente dai sindacati firmatari – norme restrittive per i trasferimenti.

Il tutto mentre il sottosegretario Faraone parla di una riforma del sostegno che assegna al personale ATA il compito di assistente alla persona, pertanto numerose saranno le classi prive di docente di sostegno, poiché le poche dichiarazioni di Faraone fanno comprendere quale sia la sua concezione dell’insegnamento del sostegno: un docente assegnato a un singolo alunno e che rappresenta uno spreco e un fallimento per la scuola.Gli studenti avvertono enormemente questa situazione di estrema incertezza e ogni giorno, manifestano nelle aule scolastiche una pesante insofferenza a una istituzione che perde il suo ruolo formativo e diventa mera contenzione.

Nel frattempo il piano congegnato dal governo per fomentare lotte interne ai lavoratori trova una sua ampia applicazione: sempre più i docenti divisi in diverse categorie (chi è ancora precario iscritto nelle gae, chi è in attesa di trasferimento da anni, chi è stato immesso in ruolo col piano straordinario) stentano a trovare una unità nella lotta troppo impegnati nel tentativo di difendere qualche piccolo privilegio che fa perdere di vista la vera battaglia che è quella contro la 107 per un rinnovamento didattico reale che a nostro avviso deve partire dalla volontà dei singoli, dal rispetto della loro libertà e del loro essere umano e non utente, pronto a diventare servo della catena capitalistica. Nel frattempo tanti giovani laureati e non hanno tentato di affrontare l’ultimo concorso per entrare nel mondo della scuola, i risultati però sono stati, spesso sconvolgenti. Numerosissimi sono stati coloro i quali non sono riusciti a superare le prove di esame, da più parti d’Italia giungevano notizie di brogli e si registrava in generale, un clima di incertezza e poca trasparenza.

I pochi fortunati che hanno superato tutte le prove sono ancora per lo più, a casa, visto che le loro assunzioni sono previste nel corso di tre anni questo primo anno è andato in fumo, praticamente non c’erano posti per le loro immissioni in ruolo! In definitiva la scuola, le istituzioni educative, sono in balia di loro stesse, alla ricerca di equilibri che solo l’autorganizzazione potrebbe, in qualche modo sanare. Protestiamo contro questo stato di cose ogni giorno sul nostro luogo di studio e lavoro, non piegandoci a questo sistema che ci vuole come meri tappabuchi, come semplici utenti.Organizziamo una didattica realmente inclusiva e libera.

Manifestiamo il nostro dissenso aderendo allo sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici, degli studenti e delle studentesse del 4 novembre.

USI-AIT settore EDUCAZIONE
per info e contatti: www.usi-ait.org

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