23 Marzo 2020 – Comunicato Segreteria Nazionale USI-CIT

L’articolo 7 del Decreto “Io sto a casacostringe TUTTI gli operatori sanitari che sono venuti a contatto diretto con soggetti sicuramente positivi al Coronavirus a continuare a lavorare, in alternativa alla quarantena prevista per tutti gli altri cittadini nella stessa condizione.                                                                                      

In questo modo rischiamo di divenire bombe infettive gettate sui pazienti e sugli altri operatori.

Gli operatori sanitari, a tutt’oggi, a più di due settimane dall’inizio dell’emergenza continuano, in molte parti d’Italia, a lavorare senza mascherine e altri dispositivi di protezione individuale divenendo così bombe infettive gettate addosso a pazienti, colleghi e familiari.

ALTRO CHE IRRESPONSABILI PASSEGGIATINE NEI PARCHI!

SI CRIMINALIZZANO IRRILEVANTI COMPORTAMENTI INDIVIDUALI PER COPRIRE ALTRUI RESPONSABILITÀ!

Chiediamo:

  • IMMEDIATA FORNITURA DI OGNI DISPOSITIVO DI PROTEZIONE INDIVIDUALE A TUTTI GLI OPERATORI DELLA SANITA’ COME A TUTTI GLI ALTRI LAVORATORI
  • IMMEDIATO RIPRISTINO DELLA QUARANTENA CON RELATIVA RETRIBUZIONE AL 100% PER TUTTI GLI OPERATORI SANITARI CHE NON SIANO DIRETTAMENTE ADDETTI AI REPARTICOVID 19
  • PREVISIONE DI UN TEMPO MASSIMO ENTRO CUI OGNI OPERATORE SANITARIO DIRETTAMENTE ADDETTO A REPARTI COVID 19 ACQUISISCA IL DIRITTO ESIGIBILE DI ESSERE SOSTITUITO (E DUNQUE REALIZZARE IMMEDIATAMENTE IL NECESSARIO REPERIMENTO DI PERSONALE CHE PER ALTRO C’E’)

                                 

USI CIT

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