Usi/Sanità Ist.Sacra Famiglia – Milano

COME UNA PUGNALATA ALLA SCHIENA!

L’arroganza e la mancanza assoluta del rispetto delle regole contrattuali da parte della Direzione Aziendale ha imposto, a partire dal 1 gennaio, in modo arbitrario la cancellazione di diritti acquisiti nell’Istituto della Sacra Famiglia, con conseguenze disastrose che tutti sappiamo.

L’Assemblea Generale dei lavoratori si era esplicitamente espressa per una trattativa che prevedeva il ripristino del ccnl Aris. Questo era il mandato per le RSU e per le organizzazioni sindacali presenti.

Quando le lavoratrici e i lavoratori dell’Istituto hanno partecipato con successo alla giornata di sciopero del 19 febbraio e alla protesta sotto la sede della Curia milanese, responsabile di questa situazione, era per riaffermare questi obbiettivi irrinunciabili.

Poi è arrivata la tremenda epidemia del coronavirus con le conseguenti sospensioni da parte del governo del diritto di sciopero e di mobilitazione.

Mentre gli organi d’informazione esaltavano l’eroismo degli operatori della sanità (sappiamo bene in che condizioni sono stati costretti ad affrontare la situazione) l’Azienda non si è fatta scrupolo, anzi ha approfittato cinicamente di mantenere le condizioni di saccheggio dei diritti verso i propri dipendenti.

In questa situazione di estrema debolezza ed impotenza da parte dei lavoratori l’Azienda ISF ha colto l’occasione di chiudere la partita con la complicità dei sindacati che, tradendo il mandato dell’Assemblea Generale, hanno sottoscritto un preaccordo, una vera e propria disfatta su tutti i fronti.

Tutti i dipendenti dell’Istituto ci perdono pesantemente: sia gli ex Aris, turnisti e non, sia quelli già Uneba.

Dopo la già gravissima responsabilità dei sindacati Confederali nella cancellazione del ccnl della Sanità Pubblica oggi s’impegnano nella cancellazione definitiva del ccnl Aris della sanità privata.

Di certo con questi sindacati la riduzione dei diritti non si fermerà qui.

Questa squallida operazione è il tentativo estremo da parte dei sindacati firmatari di togliere le castagne dal fuoco all’Azienda prima che, con il ripristino del diritto di sciopero e di mobilitazione, riprenda il conflitto da parte dei lavoratori per la rabbia dei gravi torti subiti. Da sempre rifiutiamo questo vostro egualitarismo al contrario, dove si tolgono i diritti per peggiorare le condizioni a tutti lavoratori. E’ esattamente il contrario che bisogna fare: aumentare i diritti per chi ne ha di meno.

La nostra proposta è quella di una lotta unitaria di tutto il settore della sanità per la conquista di un Contratto Unico, con le migliore condizioni possibili. Solo così ci sarà vera uguaglianza, solidarietà e giustizia per tutti i lavoratori della sanità, soprattutto nel settore privato, dove i dipendenti vengono divisi da più contratti all’interno della stessa azienda.

                          Cominciamo dal rifiutare questo accordo che ci rende tutti più poveri

Come USI, di fronte alla gravissima situazione che si è creata all’Istituto della Sacra Famiglia, ci impegniamo a farne un caso di vergogna nazionale, denunciando le gravissime responsabilità della Direzione Aziendale  in questa operazione finalizzata al profitto sulla pelle dei lavoratori.

Denunciamo anche le responsabilità di chi sta dietro: gl’interessi speculativi della Curia milanese, rappresentata in Azienda ISF dal Presidente Don Marco Bove. 

                    Mentre si predica la carità, si cancellano i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici

Unione Sindacale Italiana/Sanità   –  USI CIT                                                           

Cesano Boscone

Potrebbero interessarti anche...