Solidarietà AL POPOLO MAPUCHE

Nella sede del CSOA del COX 18, in via Conchetta, è stata organizzata in collaborazione con l’USI milanese, domenica 12 novembre, una iniziativa d’informazione e di sostegno con la lotta del popolo Mapuche. E’ stata esposta per l’occasione una mostra sui Mapuche che i compagni di Ancona hanno messo a disposizione. Nel tavolo degli interventi dei relatori è stata posizionata la bandiera Mapuche, quella stessa che nel gemellaggio avvenuto con la sua comunità Mapuche Rodrigo Melinao in Cile, era stata scambiata con la bandiera dell’USI.

 

Per primi sono intervenuti due esponenti della “rete internazionale in difesa del popolo Mapuche”: una giovane donna mapuche che da anni vive e studia in Italia ha illustrato la vicenda storica del popolo Mapuche, dalle lotta di resistenza contro l’aggressione dell’impegno Incas alle successive invasioni spagnole fino alle attuali lotte di resistenza, sia in Argentina che in Cile, dove attualmente vive questa popolazione, alla quale sono state confiscate le terre per fini speculativi e di sfruttamento, da parte di proprietari terreni, da ex militari, da Benetton che le ha comperate in Argentina, con la complicità dei rispettivi governi. Ha parlato della loro cultura (Mapuche significa popolo della terra) che la lega ai ritmi della natura stessa verso cui nutre profondo rispetto, delle tradizioni musicali, della danza, delle sue espressioni poetiche, dell’importanza alla funzione della donna nella comunità. Soprattutto ha illustrata la struttura comunitaria di questa popolazione, che vive senza stato, ma si organizza attraverso un sistema federalista, dove le decisioni vengono prese nelle assemblee delle varie comunità, coordinate fra loro.

E’seguito l’intervento dell’altro esponente della “rete” che entrato più nel merito dell’attuale situazione politica sulle lotte di riappropriazione che sia in Argentina che nel Cile i Mapuche stanno portando avanti con l’azione diretta occupando le terre che sono state loro derubate, scontrandosi con una pesante repressione da parte dei rispettivi governi, fino all’utilizzo di gas senza risparmiare le scuole dove ci sono i bambini, arrestando e anche sparando sui manifestanti, in particolare contro i militanti più attivi. Molto scalpore ha destato la recente scomparsa di un militante libertario, Santiago Maldorado, impegnato nel sostenere la lotta Mapuche che, durante una manifestazione rivendicativa e violentemente repressa, era stato picchiato e prelevato dalla gendarmeria. Manifestazioni si sono svolte in Argentina e nel mondo, anche in Italia, per protestare e reclamare la sua liberazione, ma purtroppo come si temeva è stato trovato morto, in un fiume.

E’ poi intervenuto il compagno Raul dell’USI di Ancora, portando la sua testimonianza diretta, essendosi recato in Cile con l’impegno di constatare da vicino le condizioni in cui è costretta a vivere e lottare per la sopravvivenza la popolazione Mapuche, sottoposta ad una pesantissima repressione nel momento in cui si rivendica la restituzione delle terre. Contro tale popolazione vengono utilizzate le stesse leggi del regime dittatoriale di Pinochet pur essendoci un governo di centro-sinistra. Il compagno ha raccontato le grosse difficoltà incontrate per ottenere il permesso per andare a colloquio con Hugo Menelao, in prigione con false accuse. Hugo è attualmente il rappresentante della comunità Rodrigo Melinao.

E’ riuscito ad incontrarlo in prigione dichiarandosi esponente dell’Unione Sindacale Italiana. Con lui ha concordato il gemellaggio tra la comunità di cui è alla guida con l’USI-AIT: una cerimonia toccante che si è svolta nella comunità stessa, purtroppo con l’assenza forzata di Hugo, con lo scambio delle rispettive bandiere. Poco tempo dopo Hugo è stato liberato, ma con l’obbligo dei domiciliari nella sua casa. Una situazione di breve durata perché è stato rimesso in carcere con altre motivazioni pretestuose. L’abitazione di Hugo e della sua famiglia era costantemente sorvegliata da Droni che dall’alto sorvegliavano la zona e della guardia civile che controllava ogni spostamento anche dei famigliari. Il compagno raccontava di aver assistito ai pesanti attacchi repressivi nei villaggi Mapuche, incursioni in cui vengono usati anche i lanci di gas, non risparmiando neanche le scuole dove spesso i bambini, i soggetti più deboli, debbono far ricorso alle cure in ospedale (è stata fatta una proiezione su tali documentazioni).

E quando la guardia civile fa incursione nei villaggi gli abitanti, uomini e donne, vengono messi in fila e legati con le mani dietro le spalle. Un trattamento che non viene risparmiato neanche ai bambini. Molto emozionante è stata la proiezione del filmato del funerale del guerriero ucciso, Rodrigo Melinao, fratello di Hugo, da cui poi la comunità ha preso il nome. Hugo, nel breve periodo uscito dal carcere ha rilasciato una intervista registrata in cui nomina anche l’ impegno dell’ USI a sostegno della lotta Mapuche. Infatti è stata attivata da parte dell’USI nazionale una campagna di contro- informazione e di raccolta fondi a sostegno della loro lotta. Uno dei risultati è stata la scarcerazione di Hugo stesso, avvenuta nel mese di settembre, quando al processato sono caduti tutti i capi di accusa nei suoi confronti.

E’ seguita una breve presentazione del nostro giornale Lotta di Classe, all’interno del quale si dà ampio spazio alla vicenda Mapuche, nel tempo in cui si allestiva la sala per la cena di solidarietà. Sono state distribuite diverse copie del giornale con relativa raccolta di contributi. Soprattutto la cena sociale è stata molto apprezzata per la qualità del cibo, realizzando una sottoscrizione di 300 euro, direttamente consegnata ai compagni che ad Ancona gestiscono la cassa di raccolta fondi pro Mapuche.

Enrico USI-AIT Milano

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