RIPRENDIAMOCI LE NOSTRE VITE, INDECOROSE E LIBERE

8 marzo 2011, p.zza cordusio h 17,30

Negli ultimi mesi un’energia nuova e dIrompente e` emersa dalle mobilitazionI delle universita` e dei precari, dalla resistenza di operai e migranti, dalle migliaia di donne scese in piazza contro le politiche di questo governo, fino a giungere alle ribellioni dell’Egitto e delle costedel Mediterraneo.
E’ un grido di rivolta che denuncia un sistema sociale ingiusto e che si rifiutadi pagarne i costi.
Anche l’8 Marzo vogliamo portare in piazza le nostre voci e i nostri corpi e rimettere al centro la questione della redistribuzione delle ricchezze: tra chi fa i profitti e chi sta pagando questa crisi, tra chi possiede palazzi e chi non ha casa, tra chi si giova di stipendi milionari e chi non ha un lavoro!
Vogliamo scendere in piazza per contestare una cultura e un immaginario usati per controllare e disciplinare i nostri corpi e la nostra sessualita`!
Vogliamo evadere dalle logiche di questo paese della doppia morale, dove vogliono farci credere che allo squallore dei “vizi privati” si possa contrapporre solo il modello “virtuoso” della famiglia eterosessuale, quella stessa famiglia al cui interno avvengono la maggior parte delle violenze sulle donne.

Vogliamo gridare il nostro rifiuto di una precarieta` che ci impedisce di poter scegliere dove, come, quando e con chi essere o NON essere madri, di un ipocrita moralismo che dichiara di promuovere e sostenere la genitorialita` ma di fatto ne ostacola la possibilita` a tutti quei soggetti che sfuggono alla norma eterosessuale e cattolica; quella stessa ipocrisia che da un lato stigmatizza e criminalizza le sex workers attraverso pacchetto sicurezza e campagne moraliste sul “decoro”, e dall’altro ne fa un uso “spettacolarizzato” e strumentale al piacere maschile diffuso all’interno dei Palazzi del potere.
L’8 Marzo scenderemo in piazza anche per smascherare le politiche razziste di questo governo che sfrutta il lavoro di cura svolto per la maggior parte da donne migranti per tagliare i costi del welfare e contemporaneamente trasforma queste stesse donne migranti in “pericolose” protagoniste dell’”emergenza immigrati” oppure le priva della liberta` e le rende vittime di violenze nei CIE.
Per tutte queste ragioni saremo in piazza l’8 Marzo, per rivendicare diritti e liberta`, percheÅL i nostri desideri non hanno neÅL famiglia neÅL nazione!
Noi non siamo “italiane per bene”: siamo precarie, studentesse, lesbiche, trans, siamo donne che rifiutano il modello di welfare familistico, nazionalista, cattolico ed
eterosessista.
VOGLIAMO RIAPPROPRIARCI DELLE NOSTRE VOCI E DEI NOSTRI CORPI E ANCHE DELLE STRADE, DELLA NOTTE E DELLE NOSTRE RELAZIONI: RIVENDICHIAMO DIRITTI E AUTODETERMINAZIONE!
INDECOROSE E LIBERE – MILANO

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