Report 1M a Milano

La giornata del Primo Maggio a Milano

 

Va innanzitutto segnalato che il mal tempo ha molto condizionato, con tratti di pioggia, per l’intera giornata.

Nella mattinata come USI ci siamo dati l’impegno per un Presidio dalle ore 10,30, al quale hanno partecipato anche compagni della FAI milanese, che si è posizionato all’ingresso dell’area d’entrata del parcheggio dei magazzini di vendita della Leroy Merlin di Corsico aperti nella festività del Primo Maggio. Dopo aver posizionato qualche nostra bandiera e affisso nell’area volantini e manifesti, che proclamavano lo sciopero generale per la giornata del Primo Maggio, sono stati distribuiti i medesimi volantini ai clienti in entrata. Il Presidio è durato fino alle 12.

Ci si è ritrovati nel pomeriggio in piazza XXIV Maggio per organizzare uno spezzone rosso-nero all’interno del corteo del Primo Maggio. Uno spezzono composto da compagni dell’USI, della FAI e di altre componenti libertarie, dietro lo striscione “Nostra patria è il mondo intero, nostra legge è la libertà”. Davanti al corteo si è posizionata l’area dei Centri Sociali “ZAM” e “Lambretta” tra i più attivi nella preparazione della manifestazione.

Seguiva il carro dei Curdi, tra i più vivaci che inneggiava alla Resistenza Curda con pesanti attacchi al governo Turco. Poi veniva lo spezzone Rosso-Nero abbastanza consistente, a seguire la componente sindacale SGB, il carro del C.S. Leoncavallo, un camioncino della CUB senza seguito (La CUB aveva deciso un sua presenza organizzata stabile nel pomeriggio nel piazzale della Stazione e un Presidio di protesta davanti al nuovo centro commerciale ad Arese, area ex Alfa Romeo.

Seguivano poi le varie componenti più politiche (sinistra unita, opposizione Cgil, sinistra anticapitalista, rifondazione). In coda la componete che rivendicava con lo striscione la liberazione degli arrestati del Primo Maggio dello scorso anno.

Il corteo si è mosso per un percorso di circa 8 Km per raggiungere quello che era diventato l’unico punto unitario, l’arrivo al piazzale della Stazione.

A lato del corteo di muovevano gruppi di giovani, debitamente mascherati, affiggendo manifesti per il diritto ad occupare le case vuote e deturpando i cartelli elettorali (il più bersagliato quello di Lupi). Arrivati alla Stazione, dove stazionavano Stand varie per bere e mangiare, il corteo si è sciolto.

Un corteo molto al disotto ai numeri delle famose May Day spettacolari degli scorsi anni, sia per il tempo inclemente, ma soprattutto per l’ombra che pesava su quanto accaduto l’anno precedente che ha fatto recedere alcune componenti e scoraggiare altri; comunque un corteo dignitoso di circa 2500 partecipanti a mio avviso.

E’ da segnalare che nello stesso pomeriggio un altro corteo ha attraversato la città: quello promosso dal SI Cobas, come al solito molto partecipato dagli immigrati della logistica, partito da Piazzale Loreto per terminare anch’esso davanti alla Stazione, un tragitto molto più corto.

Enrico Moroni

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