Presidio di protesta alla Regione di Milano in difesa di una sanità pubblica

Si è svolto nella giornata di venerdì 26, dalle ore 10, un Presidio unitario del sindacalismo di base, sotto il Palazzo della Regione a Milano, in difesa della sanità pubblica. Il motivo della protesta era specifico sul tema della sanità, rivendicando una sanità pubblica, garantita a tutti e gratuita, contro le privatizzazioni, per una riorganizzazione della medicina sul territorio, contro la pratica degli appalti, per un contratto unico nel comparto sanitario, garantendo aumenti salariali adeguati e riduzioni d’orario a parità di salario, per una giusta ricompensa in un settore troppo sacrificato a interessi provati.

Al presidio erano presenti un centinaio di manifestanti con striscioni e cartelli rivendicativi e bandiere dei sindacati organizzatori CUB, Sgb, USI. Si sono susseguiti al microfono diversi interventi, tutti a rivendicare l’assoluta inadeguatezza della Regione durante il periodo più critico della pandemia, dimostrando il fallimento della sanità lombarda, che viene vantato come modello d’eccellenza, una eccellenza sviluppata soprattutto nei settori dove i privati fanno profitti, ma assolutamente sguarnita nel settore della medicina di base e soprattutto sul territorio. Le conseguenze sono state l’inadeguatezza nella assistenza della  popolazione e l’inadeguatezza nelle protezioni al personale sanitario , spesso mandato allo sbaraglio ad affrontare un’epidemia molto agressiva. La conseguenza è stata la difficoltà a contrastare il diffondersi dei focolai d’infezione che si sono sviluppati sia negli ospedali che nelle abitazioni, senza assistenza alcuna, causando molte vittime.

Al quale si aggiungeva il propagarsi degli infetti all’interno del stesso personale sanitario, dove si sono registrati molti casi di decessi. Molti decessi si sono registrati nelle strutture per anziani, dove il contagio era molto forte, tanto che sono stati messi  sotto inchieste giudiziarie in molti casi.

Per l’USI è intervenuto Angelo Mulè del San Raffaele. Ha denunciato l’impreparazione del sistema sanitario nell’affrontare la situazione pandemica nel momento critico, dovuta soprattutto ai tagli subiti nella sanità come la riduzione dei posti di terapia intensiva che nella necessità si sono dimostrati insufficienti. Lo dimostra anche il progetto tutt’ora in atto della Regione per la chiusura di due importanti ospedali pubblici, il San Carlo e il San Paolo, per ricostruirne uno nuovo con molti meno posti letto. Ha poi denunciato l’attacco che stanno subendo in diverse situazioni i lavoratori della sanità, mentre sono stato osannati come eroi nel periodo critico pandemico, oggi vengono sottoposti ad attacchi nei loro diritti. E’ quanto sta avvenendo al San Raffaele con la sostituzione  dell’attuale contratto in scadenza, con uno peggiorativo, quello dell’Aiop della sanità privata. La stessa cosa sta avvenendo all’Istituto della Sacra Famiglia dove sono presenti due contratti che dividono i lavoratori e, in modo arbitrario, viene imposto a tutti i dipendenti, quello notevolmente peggiore. Il nostro compagno terminava dicendo: “L’attuale mobilitazione, deve essere  un percorso rivendicativo da continuare nel tempo”.

Mentre si susseguivano gl’interventi si è formata una delegazione composta dagli organizzatori del Presidio che è salita a parlare con il Direttore Generale Sanità Lombarda, da poco ha sostituito il suo predecessore, e un altro Dirigente dell’assessorato alla sanità Mario Salmoiraghi.

Per parte USI sanità ha partecipato Gianni Santinelli che ci ha relazionato sull’incontro.

Da parte sua ha fatto presente tutta la nostra avversione al progetto demenziale della Regione che prevede la chiusura degli ospedali pubblici San Carlo e San Paolo, contro il quale sono state raccolte 7 mila firme di protesta, che in attesa della costruzione del un nuovo ospedale, con molti meno posti letto, viene gravemente trascurata la manutenzione nei due ospedali, compromettendo l’attività di vari reparti. Ha anche denunciato che, non molto tempo fa, nel reparto Archivio, si sono registrati diversi casi di contagio corona virus, causa da mala gestione. Una mala gestione che chiama in causa soprattutto il Direttore Generale Matteo Stocco, per le tante disfunzioni che ci sono all’interno dei due ospedali e per il rapporto autoritario verso le organizzazioni sindacali interne,  in particolare  verso le RSU, per cui è necessaria una sua sostituzione. Da parte della delegazione  è stato fatto presente, in modo molto critico, la situazione dei lavoratori del San Raffaele, dove la proprietà ha imposto un cambio di contratto ai dipendenti molto peggiorativo.

Sono state mosse critiche anche sulla gestione degli appalti nella sanità da parte della Regione, che nel recente passato sono state anche oggetto di denunce e di scandali. Il Responsabili della Sanità Lombarda hanno preso  appunti su tutte le critiche. Se a questa formalità non seguiranno risposte concrete  le proteste e mobilitazioni continueranno. Il prossimo appuntamento è un corteo nella città di Milano, alle ore 16, su sabato 4 luglio con ritrovo in piazza della Scala.

Enrico

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