Presidio a Milano …

… davanti agli uffici dell’Ispettorato del Lavoro

Questa mattina, come preannunciato, si è svolto un Presidio di protesta, in via Mauro Macchi n.9/11 a Milano, davanti alla sede dell’Ispettorato del Lavoro (Direzione Territoriale del Lavoro).

 

Il Presidio era indetto dalla sezione USI del San Paolo per protestare, nella Giornata Internazionale dell’Infermiere, il 12 maggio, per denunciare che non c’è nulla da festeggiare quando, per effetto di carenza dell’organico, ridotto all’osso, gli operatori nella sanità sono allo stremo delle forze, sottoposti a turni massacranti.

Alla delegazione del San Paolo si sono aggiunte altre delegazioni ospedaliere dell’USI: quella del San Raffaele, del San Carlo, della Sacra Famiglia. Un ringraziamento particolare va rivolto a Corrado Lusi, Segretario Nazionale della Sanità, arrivato da Firenze per essere presente in tale occasione.

 

Non è mancata la presenza di una folta delegazione della “digos” a impedire che i “rivoltosi” assaltassero il “palazzo”.

 

Mentre si distribuivano ai passanti un volantino per spiegare i motivi della protesta venivano esposti all’entrata della sede alcuni striscioni (NO alla schiavitù! Il lavoro di notte uccide!! + operatori sanitari) e bandiere dell’USI.

 

La delegazione del San Paolo veniva ricevuta negli uffici dove è stato consegnato ad una rappresentanza dell’Ispettorato del Lavoro un ESPOSTOsulle condizioni lavorative e di stress degli operatori sanitari, sia infermieri che personale di supporto, costretti a svolgere turni notturni massacranti, a saltare i riposi, a rinunciare a giorni di ferie e a non poter programmare nulla della propria vita privata, perché per ‘esigenze di servizio’ possono essere sempre richiamati in servizio”.

 

Tutto questo è la conseguenza della mancata applicazione della normativa europea, legge 161/2014, sulla riorganizzazione degli orari e dei riposi in vigore obbligatoriamente previsti dallo scorso 25 novembre 2015 per tutto il Personale del Comparto della Sanità.
Le aziende del settore sanitario, fregandosene altamente e impunemente, invece di coprire le necessarie carenze di organico del personale di assistenza che prevede l’assunzione di 18.000 operatori a livello nazionale, di cui 2.000 in Lombardia ( pur essendo la nostra media molto al disotto degli standard europei) hanno preferito aumentare le ore del lavoro notturno, con gravi conseguenze di disagio per i dipendenti addetti e con pesanti ripercussioni anche nelle carenze assistenziali a discapito del diritto alla salute quale dovrebbe essere tutelato.

Anche i delegati presenti della “Sacra Famiglia” di Cesano Boscone facevano presente che stanno presentando un loro Esposto sulla stessa materia, il non rispetto della legge sulla turistica, che presenteranno alla prossima convocazione delle RSU, per essere sottoscritto da più forze sindacali, oltre che dalla locale sezione USI, e singoli delegati per un successivo inoltro all’Ispettorato del Lavoro.

Altre mobilitazioni del genere sono previste nei giorni successivi, tra cui quella sotto il palazzo della Regione Lombarda coinvolgendo anche la popolazione, forze sindacali e associazioni contro lo scempio del SSN con l’entrata in vigore dal gennaio 2016 della legge Regionale per la cosiddetta riorganizzazione delle Aziende Ospedaliere e del Territorio, con accorpamenti che stanno portando alla chiusura di Reparti e Servizi Sociali, accelerando il processo di una sfrenata privatizzazione a discapito dei lavoratori e della salute dei cittadini.

Enrico Moroni

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