Paolaccio numero speciale

Squadrismo padronale
Numero speciale del “Paolaccio” contro i due licenziamenti (senza preavviso) e l’avvio di due procedimenti disciplinari per i delegati Usi che li difendevano.

 

INDULGENTI CON SE STESSI MA SPIETATI ESECUTORI CONTRO CHI DENUNCIA DA DECENNI LO SFASCIO DEL SSN. L’INIZIO DI UN ULTERIORE PROCEDIMENTO PER LA LOTTA CONTRO I LICENZIAMENTI DURANTE L’ASSEMBLEA DEL 21 MAGGIO SCORSO È SOLO L’ULTIMO EPISODIO DELLA PERSECUZIONE DEL RESPONSABILE USI SAN PAOLO SOTTO L’ARBITRIO LEGHISTA. UN ULTERIORE ATTO D’ACCUSA SULL’UTILIZZO SFACCIATO DELL’ARMA DISCIPLINARE CONTRO CHI NELL’ERA DI BRUNETTA NON SI VUOLE ABBASSARE A FARE DEL SINDACATO UNO STRUMENTO PURAMENTE ORNAMENTALE PER PACIFICARE I LAVORATORI!

A fianco riportiamo le brutte dell’accordo scaturito il 21 di maggio in seguito all’assemblea generale indetta da FSI e USI e quindi alla successiva mobilitazione che ha portato al presidio del SITRA mentre una delegazione scesa in amministrazione avviava la trattativa. Secondo l’accordo stipulato l’amministrazione tra le altre cose si impegnava – ammettendo una grave crisi degli organici infermieristici e di supporto – a non utilizzare il lavoro interinale e in affitto presso i servizi dell’Ospedale San Paolo, fatto poi confermato. Le assicurazioni più che altro verbali fornite alla delegazione sulla sorte dell’infermiera (poi definitivamente licenziata dopo l’udienza in tribunale) sono state purtroppo disattese dal Direttore Amministrativo Tadiello che, contrariamente a quanto sostenuto si è rimangiata l’intenzione di non inviare l’avvocato Vigezzi a rappresentare l’amministrazione all’udienza, come pure le dichiarazioni rese davanti a tutti tese a rassicurare il non ricorso alle ritorsioni disciplinari per il presidio del SITRA si sono rivelate false, sia da parte del solito Tadiello e sia anche da parte di Viganò, il responsabile SITRA. La troika disciplinare alla quale si aggiungeva il capo del Personale Pagani recapitava infatti a più di un mese di distanza con protocollo del 25 giugno l’apertura di un procedimento disciplinare a carico di Giuseppe Petita (che durante la trattativa tenutasi è intervenuto più volte in vivavoce per via telefonica mentre si trovava appunto al SITRA) stesso trattamento per la collega delegata membro della segreteria USI Giovanna Raffa. La soluzione disciplinare è la via certamente più semplice per dirimere le questioni che la crisi i tagli e l’innalzarsi dei livelli di sfruttamento pongono ormai in maniera asfissiante. Il ricorso a questa forma di violenza odiosa è notoriamente anche sintomo di incapacità di fronte ai problemi, la tentazione gerarchica perentoria è tipica di chi non è in grado di ragionare ma soprattutto di far ragionare.

Di certo sollevare fumo contro i soliti noti cercando pagliuzze negli occhi è una polit ica che serve a far dimenticare le pesanti travi che un’amministrazione come la nostra si porta dietro. Di certo i dirigenti non vanno in disciplina e si preferisce colpire a raffica il Comparto per non parlare dei capetti che maltrattano i convittati o che redigono appalti facendo pagare i nostri servizi di cucina con prezzi astronomici mettendo in conto all’ospedale perfino telefonate e bollette dell’energia; ma che dire dei milioni buttati al Dental SpA e mai più recuperati? Certo un’amministrazione che ha nel suo programma la chiusura dei reparti come la medicina Neuro Nefro ne ha di fantasia quando si spinge ad accusare di interruzione di pubblico ufficio i delegati dell’USI. Stanno infatti parlando di gente e di attivisti che lottavano già trent’anni fa per aprire tutto il San Paolo, è bene che questi leghisti delle chiusure dei posti letto facili sappiano di chi stanno parlando! Quattro procedimenti disciplinari a carico del responsabile di sigla USI a partire dall’arrivo dei Lumbard con le corna di plastica nominati dal celeste Formigoni significheranno pure qualcosa, sicuramente che fare l’opposizione sindacale e politica sul serio non è cosa facile e a volte nemmeno gratificante. Il primo processo del tribunale ospedaliero contro Petita avveniva nell’ottobre del 2011 nel pieno delle denunce e delle polemiche scaturite dalle segnalazioni RLS sulla pericolosa mancanza di energia elettrica avvenuta in Emodinamica durante un intervento; il secondo attacco disciplinare è avvenuto in seguito a un confronto tra il segretario USI – che era anche Presidente della Commissione Elettorale della RSU in fase di elezione – e quanti dell’impresa di pulizie furono colti a strappare i manifesti elettorali affissi. Un terzo procedimento che riguarda il segretario USI, che ricordiamo essere già in servizio presso la Ronzoni prima ancora dell’apertura del 1979, venne fondato sull’odioso obbligo di iscrizione all’albo dei cosiddetti professionisti nonostante non esercitasse affatto privatamente e garantisse per lui il possesso dei titoli di infermiere da decenni l’ospedale per cui ha sempre lavorato: il San Paolo. Il dispiego di così tanti tentativi di distruzione disciplinare di un’organizzazione e di un delegato assolutamente scomodo non può essere che frutto di decisioni politiche, non sorprende che dopo aver vanificato l’azione sindacale applicando la Legge Brunetta per la rapina dell’incentivo l’amministrazione passi ora alle vie di fatto dirette contro chi si oppone seriamente e non vuole essere un semplice ornamento sindacale buono solo a legittimare una democrazia del lavoro ormai inesistente.

 

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