Legge REGIONALE 11 AGOSTO 2015 N° 23

Ovvero: LA NUOVA RIFORMA DELLA SANITA’ LOMBARDA


La nuova legge regionale sulla Sanità della regione Lombardia prevede un nuovo assetto istituzionale delle Aziende Ospedaliere e delle Asl, con accorpamenti delle strutture e la ridefinizione dei confini territoriali con la conseguente cessione o chiusura di presidi di zona, con il rischio evidente di frammentazione dei servizi stessi.

 

Il silenzio che accompagna questa nuova riforma non lascia sperare nulla di buono ed il rischio per i servizi, i pazienti ed il personale sono elevatissimi.

L’ art 2 della nuova riforma ne fa quasi una chiara fotografia :


…… La legge 11 agosto 2015 ha dato mandato alla Giunta di nominare I Collegi dei Direttori o Commissari delle aziende che devono effettuare:
– LA RICOGNIZIONE DEL PERSONALE
– La ricognizione dei rapporti giuridici attivi e passivi
– LA REDAZIONE DEGLI INVENTARI DEI PATRIMONIALI MOBILI E IMMOBILI


COSA E’ GIA’ SUCCESSO AL SAN CARLO BORROMEO

E’ di poche settimane la notizia che il CPS (Centro Psico Sociale) di Corsico, struttura territoriale appartenente al Dipartimento di Salute Mentale (DSM) del San Carlo Borromeo, è stata accorpata all’ azienda ospedaliera di Rho-Garbagnate.

COSA COMPORTA

Alla struttura di Corsico afferiscono i pazienti psichiatrici dei comuni di Corsico, Buccinasco, Cesano Boscone,Trezzano, Cusago e Assago si parla di circa 3000 utenti che con il nuovo decreto dovranno far riferimento alle aziende del Rodense a circa 25 km (rispetto ai 4 Km per raggiungere il San Carlo) di distanza che, per la maggior parte di questi pazienti e famigliari, diventa cosa assai complessa.

Con la nuova riforma oltretutto il DSM del San Carlo perde anche tutte le comunità riabilitative e residenziali (CRA Buccinasco, CRM e CPM di via Assietta ) si creerebbe una situazione in cui non vi sarebbe nell’ area alcuna struttura riabilitativa e quindi, una interruzione del percorso terapeutico ospedale-territorio. Situazione non prevista dalla nuova riforma Sanitaria Lombarda che prevede invece per ogni DSM le strutture necessarie a garantire percorsi di cura appropriati che così verrebbero meno al San Carlo.

E IL PERSONALE?

Nè l’amministrazione, nè il SITRA o Direzione Sanitaria ha comunicato alcun che a riguardo. Il personale è venuto a conoscenza di quanto stava accadendo alle proprie strutture solo a settembre con una comunicazione verbale del primario in modo molto informale e approssimativo, ma in questa confusione….

Ma che fine farà il personale coinvolto? Verranno trasferiti d’ufficio alle dipendenze di un’ altra amministrazione? Avranno la possibilità di dire di NO? E COSA SUCCEDERA’ AL SAN CARLO TUTTO??


5-10-15 SPEZZIAMO QUESTO SILENZIO ILCLO-USIS

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