La Direttrice Generale di Usl Nordovest toscana, T.De Lauretis, va in pensione. Un breve bilancio.

-La DG ha gestito un enorme potere politico/amministrativo nella Toscana rossa. Potere e consenso li ha ereditati dal blocco sociale(oggi in cambiamento) che ha dominato la Toscana,composto da PD e ciò che esiste a sinistra del PD( e a ritroso: da DS-PdS-PCI); Cgil concertativa e capace di assorbire spinte conflittuali e minoranze; cooperative del sanitario e sociale; associazionismo egemonizzato dal PCI.

-Quando la DG prese la direzione della asl Massa e Carrara, l’azienda era al fallimento per un buco di bilancio di 225 milioni di euro. Lo stato di emergenza,come sempre, lo pagarono lavoratori e pazienti. Non si trovarono i responsabili del buco, neppure l’assessore regionale alla sanità Enrico Rossi, che un responsabilità, almeno politica, l’aveva. Niente. Lo stato di emergenza fu l’occasione per accorpare quattro aziende sanitarie del nord della Toscana in una , ridefinendo ed eliminando servizi,sottoponendo personale sanitario ed amministrativo a forti stress che l’ossessiva attenzione per il benessere aziendale,la formazione e la comunicazione, interna ed esterna, non tolgono. Una vita rovinata è un caso doloroso. Tanti casi sono un fenomeno che dice qualcosa del lavoro-vivo.

-Con la DG fu anche inaugurato l’ospedale unico apuano,NOA,uno dei 4 in Toscana. Il NOA è il contrario di ciò che vogliamo: vogliamo una sanità organizzata a rete, decentrata nei territori, efficace e controllata da chi ci lavora e dalle comunità locali. L’ospedale unico è il risultato di un’operazione di accentramento in cui la razionalizzazione della spesa e della gestione della sanità,restituita dalla asl con comunicati sulla quantità di interventi effettuati al NOA, si somma alla gestione di parcheggi,bar,ristorante, pulizie, boutique ed altri spazi interni, non ultima la sede affittata dalla Cgil, ed alle attività bancarie ed edilizie che hanno permesso di realizzare il NOA. I sovranisti di Potere al popolo con una meritoria opera di contro-informazione hanno denunciato che le quote di Ge.Sat., società che gestisce le parte non sanitaria del NOA, sono state acquistate dalla giapponese Softbank Japan. Informazione utile, che non spiega perché nel Nord della Toscana il lavoro-vivo e la nuda vita dei malati non cerca di riprendere il controllo della sanità.

– Negli ultimi giorni la DG ha parlato di una privatizzazione della sanità toscana inevitabile. Non sappiano se il soprannome “soviet” la DG se lo sia guadagnato per antifrasi o in che modo. Sappiamo invece che lo stretto controllo politico/sindacale non vuol dire sanità pubblica. Fra intramoenia, accreditamento di strutture,appalti,convenzioni,crescente peso degli oneri della sanità sulle famiglie, la sanità toscana è già in via di privatizzazione. 13.000 dipendenti diretti della asl nordovest non sono i soli a far funzionare la sanità. Tra i tanti non dipendenti, ricordiamo i volontari delle pubbliche assistenze, esempio perfetto di precariato, che movimentano i malati ed applicano la logistica alla sanità.

– Il blocco sociale costruito dall’ex-PCI si frantuma: le città toscane sono andate ai 5 stelle ed alla Lega. L’ex PCI è logorato da una guerra di correnti. Il ceto sindacale invece tiene e si riproduce. In Liguria, dove governano Forza Italia e Lega non ci sono meno disordine amministrativo e migliori servizi sanitari che in Toscana. Le Destre che cavalcano lo scontento in alcune zone toscane(Garfagnana;Lunigiana) non ci porteranno una sanità migliore. In una situazione complessa, il sindacalismo d’azione diretta ha parole e spazi di intervento.

Segreteria regionale USI sanità Toscana

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