8 Marzo 2019 – Milano

IN PIAZZA A MILANO NELLA GIORNATA DELL’8 MARZO

Penso si debba dar atto all’Unione Sindacale Italiana di aver sostenuto con forza sin dall’inizio – ovvero da quando il movimento Non Una Di Meno ha deciso di proclamare lo sciopero generale nella giornata dell’8 marzo – il grido di protesta delle donne contro ogni forma di violenza subita, in appoggio alla lotta per l’emancipazione femminile.

La nostra organizzazione, che è sensibile e solidale con tutti i diseredati, i vilipesi e gli sfruttati, non può che sostenere le giuste battaglie delle donne. Queste ultime sono infatti vittime di un doppio sfruttamento, sociale e lavorativo, e di violenze che le statistiche impietosamente documentano. Tra queste, la più efferata e vile di tutte: il femminicidio.

Nelle guerre che sempre accadono nel mondo le donne sono le vittime predestinate con l’infame pratica dello stupro come bottino di guerra.

Vogliamo anche evidenziare come questa scadenza di sciopero generale nella giornata dell’8 marzo sia diventata un momento di lotta internazionale: il Primo Maggio delle donne e l’U.S.I., assieme ai sindacati associati nella Confederazione Internazionale del Lavoro (C.I.L.), sostengono questo impegno. Per cui, come l’U.S.I. dichiara lo sciopero in questa giornata in Italia, la consorella C.N.T. lo fa in Spagna e così via, in ogni altra parte del mondo dove siamo presenti.

La Spagna ci richiama ad una storia importantissima per l’anarcosindacalismo coniugato al femminile. Non a caso l’abbiamo ricordato in una iniziativa pubblica, il giorno prima dell’8 marzo, nella nostra sede milanese di via Treviso 33, presentando con l’autrice Eulàlia Vega il libro: Pioniere e Rivoluzionarie”. Nel testo sono state raccolte le voci, a volte strazianti a volte gioiose, di decine di compagne in rappresentanza di migliaia di donne. Ci riferiamo in particolare all’esperienza storica delle “Mujeres Libres” che autonomamente si sono organizzate a fianco della C.N.T.. Un movimento rivendicativo delle donne che ebbe una funzione essenziale nella Rivoluzione Spagnola (1936 – 1939) contro il golpe franchista, partecipando attivamente alla pratica dell’autogestione nelle collettività produttive agricole e industriali, mentre gran parte degli uomini erano al fronte a combattere. Questo a dimostrazione che un altro mondo è possibile, senza servi né padroni, né patriarcato. In quella formidabile esperienza, le donne autorganizzate seppero mettere oltre al loro grande cuore, tutta la loro intelligenza: un faro di riferimento per l’intera umanità.

Nella giornata milanese dell’8 marzo è stato organizzato un presidio in piazza Oberdan, dalle ore 9:00 del mattino, con varie iniziative, mentre alle 18:00 è partito il corteo da piazza Duca d’Aosta. Come negli anni precedenti, abbiamo voluto privilegiare la nostra presenza sindacale nella piazza del mattino, perché ritenevamo importante valorizzare quella che è stata battezzata la “piazza dello sciopero”, dove l’assenza dal lavoro era l’elemento di distinzione.

La piazza, composta da una presenza prevalentemente femminile con striscioni, cartelli e stand, si è organizzata con gruppi tematici di discussione. C’era anche un’ area composta da bambine e bambini. Noi abbiamo partecipato con un presidio sotto lo striscione dell’U.S.I. e qualche bandiera.

Ad un dirigente di un sindacato che chiedeva se avevamo concordato la nostra presenza con Non Una Di Meno, in quanto l’orientamento espresso era di non volere striscioni e bandiere caratterizzate politicamente, ho riportato che non c’era nessuno accordo, ma che il nostro intento era semplicemente quello di manifestare la nostra presenza come sindacato promotore dello sciopero. Infatti, ovviamente, non ci sono state osservazioni da parte di alcuno.

La mattinata si è conclusa con un microfono aperto, tramite il quale ogni gruppo di lavoro ha illustrato i risultati delle diverse discussioni, un intervento in forma teatrale in cui si è denunciata la pratica dello stupro, le violenze e le discriminazioni subite dalle donne nel mondo, inneggiando alla realizzazione di una rivoluzione interiore. Sono seguiti gli interventi di una delegazione di donne e bambini immigrati venuti da Piacenza, con un accorato appello in solidarietà dei licenziati di una azienda della logistica, dove la resistenza della lotta si regge attraverso una attiva solidarietà multietnica.

Nel pomeriggio si è svolto il corteo organizzato come negli scorsi anni da Non Una Di Meno, con la partecipazione di molte migliaia di manifestanti, in maggioranza donne, attraversando le vie del centro fino ad arrivare a piazza Della Scala, davanti al palazzo comunale. Un corteo molto combattivo, vivace e comunicativo.

Enrico

USI-CIT Milano

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