Il piddì è il problema non la soluzione!

L’USI-AIT Calabria apprende i contenuti di un recente documento, firmato da alcuni comitati di docenti calabresi, indirizzato al Presidente della Regione Calabria e alla sua giunta, in merito alla riforma della cosiddetta “buona scuola”. Nel documento si chiede che Oliverio e accoliti si facciano promotori della “questione di legittimità costituzionale, in via principale, ex art.127 comma secondo della Costituzione”.

Comprendiamo la disperazione dei tanti docenti calabresi rispetto a una legge dal chiaro sapore punitivo, soprattutto per i lavoratori e le lavoratrici del meridione, costretti, probabilmente più degli altri, alle deportazioni caldeggiate da Renzi, tuttavia non crediamo assolutamente che un aiuto possa giungere da Oliverio. Pensiamo che rivolgersi a chi fa parte del partito, principale responsabile della “buona scuola” sia inutile e anche fuorviante. Le nostre non sono posizioni dettate da aprioristiche convinzioni, ma considerazioni suffragate dagli ultimi eventi che hanno caratterizzato l’iter parlamentare della legge. Tali eventi hanno chiaramente dimostrato che le varie correnti, interne al partito di governo, sono solo fittizie spartizioni di potere e non reali blocchi legati a diverse prospettive politiche.

Nel timore di far cadere il governo, innanzi alla fiducia si è preferito mantenere il proprio potere, quindi la “buona scuola” è divenuta legge, malgrado le opposizioni dure e convinte della stragrande maggioranza dei lavoratori e delle lavoratrici della scuola, degli studenti e delle studentesse il più delle volte autorganizzati. Riteniamo che consegnare la lotta nelle mani del PD e delegare, ai suoi stessi iscritti, la nostra vertenza faccia comodo solo a chi potrà, per il futuro, millantare interventi decisivi che serviranno, esclusivamente, a rimpinguare le urne elettorali del suddetto partito, ma non a rigettare, realmente, questa legge.

E’ probabile che da qui a settembre sentiremo tanti grandi politicanti esprimere la loro solidarietà e vicinanza al mondo della scuola: certamente chiederemo loro dove si trovavano nell’ora delle battaglie di primavera! I meccanismi incentrati sulla disperazione, che delegano la lotta a qualche grande sindacatone e/o partito sono del tutto mistificatori, soprattutto quando vengono presentati come ultima carta da giocare.

Assumono la parvenza del “fare qualcosa subito” che è la prima istanza proveniente dal basso, ma non rappresentano certo la soluzione. Siamo del tutto convinti che solo la ricerca di nuove forme di lotta, che rifiutano in primis la delega, potranno realmente incidere sull’esistente non solo per il ritiro della riforma “buona scuola” ma per una nuova scuola che parta dai bisogni reali degli uomini e delle donne che la vivono, non del mercato, non di meri giochi di potere.

Per maggiori informazioni sulle posizioni dell’usi-ait invitiamo a visitare il sito di usi-ait settore educazione, ricordandovi la sede nazionale di via Torricelli, 19 a Milano Tel/fax 0289415932 email: info-usieducazione@autistici.org nonché a contattarci, per la sezione calabrese, alla seguente mail: usi.ait.calabria@gmail.com

Sabotiamo la buona scuola
Autogestiamo le lotte.

USI-AIT Calabria

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