Dalli all’immigrato

Se è vero che ogni crisi ha bisogno di un capro espiatorio, una figura verso
cui veicolare la rabbia e la frustrazione della “gente comune”, ultimamente
sembra che chi comanda abbia scelto per questo ruolo gli “immigrati”. Da un po’
di tempo a questa parte, infatti, su giornali e televisione, politicanti ed
esperti dell’ultim’ora non fanno altro che parlare in tono minaccioso di
criminalità, disoccupazione, crisi; contemporaneamente, sugli stessi mezzi di
comunicazione, si sono intensificate le sparate sul tema dell’immigrazione e
della clandestinità.
Questo subdolo abbinamento, evidentemente, è una tattica  
per manipolare l’opinione della gente spingendola al razzismo, alla xenofobia,
alla violenza e ad atteggiamenti aggressivi verso lo “straniero”, mentre le
strategie di repressione nei confronti dei migranti vengono spacciate per
“inevitabili” e quindi giustificate.

Tra di esse, i Centri di Permanenza
Temporanea (ultimamente ribattezzati CIE, centri di identificazione ed
espulsione), le galere in cui vengono rinchiusi i migranti solo perché
sprovvisti di documenti. Costruiti ad arte per essere meno visibili possibile e
incredibilmente simili a dei lager, questi centri hanno arricchito le tasche di
preti e di svariati enti “misericordiosi”, e continuano a costituire un
inaccettabile strumento di controllo e repressione. Così, mentre per i soldi
non ci sono barriere, a questi individui viene negata la possibilità di
spostarsi da un paese all’altro e, nel frattempo, viene tolta loro anche la
libertà, con periodi di reclusione sempre più lunghi.  

Sappiamo che da
giovedì 5 marzo 2009, i migranti rinchiusi nei CPT/CIE di Bari San Paolo e
Palese hanno iniziato uno sciopero della fame per protestare contro l’
allungamento dei termini di reclusione in questi centri da 2 a ben 6 mesi,
previsto dal “Pacchetto Sicurezza” appena approvato dal governo. Nonostante la
crisi, dunque, il governo sceglie di investire una barca di soldi per infierire
sul nuovo nemico della “brava gente”, oggi i migranti domani chissà chi.
Il 14
marzo saremo sotto le mura del cpt di Bari S. Paolo
per portare solidarietà ai
migranti reclusi in sciopero della fame.

Contro questi centri di detenzione
che rappresentano l’ipocrisia dei poteri forti, responsabili di guerre, povertà
e devastazioni ambientali.
Contro la repressione di cui sono vittime coloro
che, proprio a causa di queste dinamiche, sono obbligati a scappare dalla loro
terra alla ricerca di una vita più dignitosa.

SABATO 14 MARZO – dalle 13 alle
17
PRESIDIO DAVANTI AL CPT DI BARI SAN PAOLO – V.LE EUROPA
IN SOLIDARIETA’ AI
MIGRANTI IN SCIOPERO DELLA FAME CONTRO IL DECRETO CHE ALLUNGA LA DURATA DI UNA
RECLUSIONE GIA’ DI PER SE’ INSOPPORTABILE

COME ARRIVARE AL CPT DI BARI S.
PAOLO (by google maps)

da brindisi / lecce: Prendi la SS16
Prendi l’uscita 5
verso Bari/Bari San Paolo
Entra in Viale Europa
Svolta leggermente a sinistra
per rimanere su Viale Europa
Svolta a sinistra in Variante alla Strada
Provinciale per l’Aeroporto
Prosegui su SP73/Viale Europa
Prosegui dritto per
rimanere su SP73/Viale Europa
Svolta a destra in Viale Europa
Svolta a destra
in Viale Europa La tua destinazione è sulla destra

da taranto:
Prendi su
SS100 (indicazioni per Bari/SS100)
Entra nella SS16 attraverso lo svincolo per
Foggia
Prendi l’uscita 5 verso Bari/Bari San Paolo
Entra in Viale Europa
Svolta
leggermente a sinistra per rimanere su Viale Europa
Svolta a sinistra in
Variante alla Strada Provinciale per l’Aeroporto
Prosegui su SP73/Viale Europa

Prosegui dritto per rimanere su SP73/Viale Europa.
Svolta a destra in Viale
Europa
Svolta a destra in Viale Europa La tua destinazione è sulla destra

da
foggia:
Prendi la SS16
Prendi l’uscita Aeroporto verso Bari San Paolo
Prosegui
dritto
Prosegui dritto su Via Gabriele D’Annunzio
Prosegui su SP73/Viale Europa

Svolta a sinistra in Viale Europa La tua destinazione è sulla destra

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