Casa de Niantri a Un Tetto per Nessuno!

Nel pomeriggio di venerdì’ 14 marzo un gruppo di una trentina di appartenenti al movimento “Casa de Nialtri” (tra cui compagni del “Malatesta” e dell’USI-AIT) hanno condotto un’azione “occupando” per due ore la struttura del comune “Tetto per Tutti”, dormitorio dove sono alloggiati a turno per periodi brevi più di una ventina di senza tetto.
Attorno a questa struttura (peraltro inagibile al piano superiore) ruotano finanziamenti e affari poco chiari (dalle banche al comune) e precarie sono le condizioni di chi vi alloggia costretto anche a regolamenti assurdi (vengono mandati via alla mattina e possono rientrare solo alle 18. Dopo di che non possono più uscire nemmeno per comprarsi le sigarette). Se escono o tardano oltre gli orari sono ributtati in strada. Un ferreo controllo ha impedito nei giorni scorsi sopralluoghi a questo edificio, in pratica nessun “esterno” può entrarvi. Responsabili e dirigenti del comune hanno anche detto agli ospiti della struttura che entro la fine del mese saranno tutti mandati fuori dal “Tetto”.
Nei giorni dopo lo sgombero militare di Casa de Nialtri anche alcuni degli occupanti sono stati alloggiati al “Tetto”, tra questi Morris, successivamente prelevato dalla polizia in questo dormitorio la mattina del 6 marzo. Senza che potesse prendere con se i suoi effetti personali è stato espulso dall’Italia e condotto subito all’aeroporto e qui mandato in Nigeria nonostante i possibili gravi rischi per lui e la repressione che in quel paese si attua contro chi è considerato un oppositore.
Il gruppo di “Casa de Nialtri” è riuscito ad entrare nell’edificio facendo riprese con le telecamere della fatiscente situazione delle stanze, esponendo lo striscione “da casa de nialtri a un tetto per nessuno !!” e nella sala mensa è stata fatta un’assemblea comune con i senza casa che provvisoriamente stanno al “tetto”. Scambi di informazioni, solidarietà ed esigenza di tutti di organizzarci insieme. L’azione ha provocato l’intervento di varie pattuglie di polizia municipale e di Digos.
Sui muri del dormitorio è comparsa anche una grande scritta, firmata da Casa de Nialtri, che rivendica il fatto che Morris è uno di noi e che siamo tutti clandestini.
I compagni, conclusa con successo l’azione, hanno lasciato l’edificio in gruppo.

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