ANCORA UNA VOLTA, NEGATO IL DIRITTO DI SCIOPERO!

Lo scorso anno la richiesta della rete Non Una Di Meno di proclamare lo sciopero l’8 marzo, sostenuta da alcuni sindacati di base e dall’USI, ha trovato il divieto del governo prendendo a pretesto la pandemia, impedendo le rivendicazioni del movimento femminista e la loro protesta contro la violenza di cui le donne sono da sempre vittime, in tutti gli ambiti di vita, da quello domestico e familiare a quello lavorativo.

Quest’anno, di nuovo, la Commissione di Garanzia, espressione del volere governativo rappresentato in questo momento dal sig. Draghi, ha imposto la massima sterilizzazione allo sciopero dell’8 marzo proclamato dall’USI-CIT e altri sindacati di base, cancellando lo sciopero nel comparto scuola e in molti altri settori importanti, in intere province e regioni, prendendo a pretesto scioperi dichiarati da altri sindacati corporativi in giornate attigue a quella dell’8 marzo. In questo gioco al massacro sono stati utilizzati gli accordi sindacali sottoscritti da Cgil, Cisl, Uil nel restringere maggiormente il diritto di sciopero nei servizi essenziali (quali ad es. scuola, trasporti e vigili del fuoco).

Quello che vogliamo soprattutto evidenziare è che le caratteristiche dello sciopero dell’8 marzo, contro la violenza alle donne e nella rivendicazione dell’uguaglianza di genere, hanno un valore sociale e politico che non può essere limitato e mortificato da limitazioni sindacali di altro tipo, ugualmente inaccettabili. Questa è solo l’ennesima dimostrazione dell’indifferenza da parte dei governi, dei padroni e della pretaglia, al di là delle belle parole d’occasione spese, rispetto alle lotte delle donne, che ci vedranno sempre al loro fianco.

UNIONE SINDACALE ITALIANA USI – CIT

7/3/2021

Potrebbero interessarti anche...