Accordo “della vergogna”: appello alla lotta

Il Consiglio Nazionale dei Delegati (CND) dell’Unione Sindacale italiana riunito a Modena il 27 settembre 2015 in merito alle iniziative di contrasto da intraprendere contro l’accordo sulla rappresentanza sottoscritto il 10 gennaio 2014 dai “soliti” sindacati e dalle altre organizzazioni imprenditoriali ha deliberato l’adesione alla campagna denominata:

APPELLO ALLA LOTTA
CONTRO L’ACCORDO VERGOGNA SULLA RAPPRESENTANZA

Sostieni anche tu la campagna!

DIFENDIAMO IL SINDACALISMO CONFLITTUALE E DI LOTTA PER CONTRASTARE LE POLITICHE DI AUSTERITY, RAZZISTE, DI SFRUTTAMENTO E DI REPRESSIONE!

DIFENDIAMO LA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE
E IL DIRITTO DI SCIOPERO!

In allegato il testo dell’appello e le prime adesioni collettive ed individuali.

Il 10 gennaio 2014 i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Ugl hanno firmato, insieme con i rappresentanti di Confindustria, un accordo (“Testo unico sulla rappresentanza“) che azzera la democrazia sindacale nelle aziende private, estendendo – e peggiorando – il modello Fiat-Pomigliano a tutte le aziende private. Confindustria (poi anche Confcooperative, Lega Coop e Agci), Cgil, Cisl e Uil, Ugl con questo testo hanno deciso di cancellare la democrazia sindacale nei luoghi di lavoro.

Cosa prevede questo accordo?

Soltanto i sindacati che “accettino espressamente, formalmente e integralmente i contenuti del presente accordo” e i conseguenti regolamenti elettorali possono:
a) concorrere senza veti e limitazioni alle rsu/rsa;
b) partecipare (se considerati “rappresentativi” di almeno il 5% dei lavoratori di un settore) alla contrattazione collettiva e aziendale;
c) essere riconosciuti dalle aziende come sindacati rappresentativi ed aver diritto alle trattenute in busta paga.
In cambio di questo, i sindacati firmatari del Testo Unico sulla Rappresentanza devono rinunciare al diritto di indire liberamente lo sciopero e si impegnano a moderare l’ostilità contro le aziende, rinunciando di fatto alla lotta. I sindacati firmatari, infatti, non potranno più organizzare iniziative di sciopero o di contrasto contro un contratto/accordo (aziendale o nazionale) sottoscritto dal 50% + 1 delle rsu/rsa o dai sindacati maggioritari di categoria, salvo incorrere nella soppressione dei diritti sindacali e in sanzioni economiche che possono ricadere anche sui lavoratori. Addirittura, i sindacati firmatari non potranno organizzare proteste o scioperi durante le fasi di trattativa!
E’ un ulteriore attacco al diritto di sciopero nel lavoro privato, che si aggiunge alle già pesanti limitazioni nel pubblico impiego, nei trasporti, nella sanità e nei cosiddetti “servizi essenziali“, settori dove non è possibile organizzare scioperi prolungati e che oggi subiscono un ulteriore attacco da parte del governo.


Firmare questo accordo significa contribuire alla distruzione del sindacato come strumento di lotta a difesa dei lavoratori e delle lavoratrici!

Un grave attacco ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici

Il Testo Unico attacca soprattutto i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, a cui sarà negata la possibilità di scegliere liberamente i propri rappresentanti sindacali nei posti di lavoro e che, soprattutto, rischiano di dover subire in silenzio accordi al ribasso, sia sul piano salariale che dei diritti.
Si tratta di un accordo liberticida che obbliga tutti i sindacati firmatari alla concertazione, cancella la democrazia della rappresentanza e il diritto di dissenso dei lavoratori, priva lavoratori e lavoratrici dei principali strumenti a loro disposizione per respingere gli attacchi dei padroni e del governo: gli scioperi e l’azione sindacale conflittuale.


Troppi sindacati lo hanno firmato!


Purtroppo, dopo una forte iniziale mobilitazione unitaria contro il Testo Unico – che ha coinvolto numerosi sindacati, dalla Fiom ai sindacati di base – e nonostante il successo della campagna contro la firma dell’accordo vergogna, promossa dal Coordinamento No Austerity e sostenuta da varie sigle sindacali e comitati di lotta, persino alcuni sindacati conflittuali hanno deciso di firmare il testo unico.
La Fiom si sta presentando nella maggioranza delle elezioni rsu e rsa sottoscrivendo i contenuti dell’accordo, dopo che la direzione nazionale Fiom ha abbandonato la battaglia contro la firma all’interno della Cgil. Persino le direzioni nazionali di Cobas Lavoro Privato, Snater, Orsa e recentemente di Usb hanno deciso di cedere al ricatto padronale, firmando questo accordo vergognoso.
Noi pensiamo che quanti più sindacati firmano questo accordo vergognoso tanto più si indebolisce la lotta contro il Jobs Act, contro i licenziamenti, contro il razzismo e contro tutte le misure governative di austerity e privatizzazione. I dirigenti sindacali che firmano l’accordo rinunciano di fatto a lottare per respingerlo e aprono la strada a una nuova legge contro il diritto di sciopero, di rappresentanza e di libera espressione: una legge già annunciata dal governo, che, come dimostrano le sempre più frequenti dichiarazioni di ministri e parlamentari, tenterà di cancellare ogni minimale diritto di dissenso.

Rilanciamo la campagna contro l’accordo della vergogna e per la difesa del diritto di sciopero!

Contro lo sfruttamento di padroni e governo i lavoratori devono organizzarsi autonomamente attraverso rappresentanti che siano espressione delle lotte e non con finti delegati, servi dei diktat aziendali, con le mani legate e privi di concreti strumenti di opposizione sindacale.
E’ necessario e urgente rilanciare la battaglia contro l’accordo della vergogna sulla rappresentanza, parallelamente alla campagna contro la repressione delle lotte e del dissenso. Difendere il sindacalismo conflittuale e il diritto di sciopero è un primo fondamentale passo per una mobilitazione unitaria e coordinata contro le politiche di austerity imposte dal governo (tra cui il Jobs Act) e contro la privatizzazione di Sanità, Trasporti, Scuola (la cosiddetta “Buona scuola“), che speculano sul costo del lavoro e dismettono i servizi pubblici essenziali.
Mobilitiamoci a difesa dei diritti democratici e delle lotte antifasciste e solidali, contro il razzismo e contro il maschilismo!


Il nostro appello: firmalo anche tu!


I sottoscrittori di questo appello:
1) Chiedono a tutti i lavoratori e alle organizzazioni sindacali di lotta di mobilitarsi per la democrazia della rappresentanza e per il diritto di sciopero, combattendo l’accordo vergogna sulla rappresentanza e tutte le misure antisciopero.
2) Chiedono ai gruppi dirigenti nazionali di Fiom, Cobas Lavoro Privato, Usb, Snater, Orsa, di ritirare la firma al Testo unico sulla rappresentanza in qualsiasi istanza (nazionale, di categoria, aziendale) e agli attivisti sindacali delle organizzazioni sindacali firmatarie di non riconoscere nelle singole realtà aziendali la legittimità di elezioni rsu/rsa conformi all’accordo vergogna.
3) Sostengono e diffondono unitariamente tutte le iniziative, anche interne alle organizzazioni sindacali, contro l’accordo della vergogna, dando la disponibilità a costruire momenti di informazione per i lavoratori nei luoghi di lavoro e nei territori.
4) Rilanciano la battaglia contro il Jobs Act e contro tutte le politiche di austerity, razziste e autoritarie del governo Renzi!


Prime adesioni collettive all’appello:


No Austerity – Coordinamento delle Lotte
Confederazione sindacale USI
Si.Cobas nazionale
USI-AIT
Cub Toscana
Cub Piemonte
Operai Cub Pirelli (Bollate)
Alp-Cub (Associazione Lavoratori Pinerolesi aderente alla Cub)
Flmuniti-Cub Ferrari
Cub Sur Modena
Coordinamento provinciale Flmu-Cub Frosinone
Cub Sanità Salerno dell’AOU Ruggi d’Aragona
Flmuniti Cub Parma
Allca-Cub Bolzano
Cub Caltanissetta
Cub Sanità Cremona
Rsu Cub Istituti Ospedalieri di Cremona
Attivisti Cub Vicenza
Slai Cobas Tpl Toscana
Slai Cobas – Coordinamento provinciale di Chieti
Slai Cobas – Coordinamento provinciale Termoli-Campobasso
Rsa Fiom Ferrari
Rsu Fiom OM Carrelli Bari
Il sindacato è un’altra cosa Opposizione Cgil (Cremona)
Rsa Fisac-Cgil Equitalia Nord – Cremona
Rsu Fiom La protec di S.Giovanni in croce
Operai Fiat Irisbus Resistenza Operaia
Si.Cobas Esselunga di Pioltello
Lavoratori delle cooperative in lotta
Usb P.I. Vimodrone
Coordinamento Pugliese Lavoratori in Lotta
Precari della scuola in lotta
Coordinamento Migranti di Verona
Operaie Jabil-Nokia di Cassina de’ Pecchi
Rete di sostegno attivo Jabil-Nokia-Siemens
Associazione Mariano Ferreyra
Donne in Lotta di No Austerity
Associazione Terra Nuestra (Donne Immigrate)
RSU personale di bordo Firenze, Trenitalia
CUB Rail
COMITATO NO – Lavoratori Bridgestone in Lotta Bari
Coordinamento nazionale di Fao Cobas (Federazione autisti operai)
Comitato di segreteria nazionale Slaiprolcobas
Coordinamento lavoratori in lotta cantieri di servizio e miniservizio Comune di Caltanissetta
Slaiprolcobas, operai cooperativa Sirius in CabLog (Noale, VE)
Slaiprolcobas, operai agricoli Palù di Zevio (VR)
Slaiprolcobas, appalti Fincantieri Monfalcone (GO)
Slaiprolcobas, appalti Fincantieri Marghera (VE)
Cub Catania
Collettivo Lavoratori Comdata Torino
Slai Cobas Trentino
Alternativa Sindacale Basilicata
CUB – SALLCA Credito ed Assicurazioni

Prime adesioni politiche:

Una Città in Comune – Firenze
Partito di alternativa comunista – Lit-Quarta Internazionale
Comunisti per l’Organizzazione di Classe – Coc

Adesioni individuali:

Gaetano Ventimiglia, coordinatore Cub Catania
Donato Lombardi, Alternativa Sindacale, Potenza
Augusto Mancini, Usb, Velletri (Roma)
Lugi Fucchi, Usb Perugia, dimissionario dal coordinamento regionale Usb Umbria
Christian Osella, Coordinamento confederale regionale Usb
Enzo Perfetto, delegato Usb PI, delegato rsu Inps, Massa Carrara
Aurora Morabito, Usb, Reggio Calabria
Salvatore Friscini, attivista Usb Ilva di Taranto
Diego Bossi, Allca Cub, Sesto San Giovanni (MI)
Maurizio Natale, delegato aziendale Fp Cgil, Prc, Genova
Alessandra Marchetti, Il sindacato è un’altra cosa, rsa rls Filcams Cgil, Venezia
Stefano Oteri, Cobas, Rsu e Rls Ministero economia e Finanze, Roma
Marco Manodoro, Confail, Bridgestone, Bari
Antonio Testa, Cub, La Spezia
Mario Avossa, Cub Sanità, Salerno
Massimo Santaniello, Usi, Terlizzi (BA)
Mauro Mongelli, Rsu Cub/Cobas, Telecom, Bari
Tiziano Cardosi, Cub Firenze, attivista No Tav
Massimiliano Dancelli, direttivo Fiom Cremona, Pdac
Vincenzo De Marco, Fiom, Casteltermini (AG)
Paolo Marco Benvenuto, Cgil, Sori (GE)
Silvio Zanella, Slai Cobas, Cassola (VI)
Tiziana Miniati, Cub, Firenze
Leonardo Mannucci, Bagno a Ripoli (FI), Cub, Pcl
Marco Muscolo, studente, Bologna
Adriano Lotito, studente, No Austerity, Bologna
Giampiero Sala, No Austerity, Milano
Alessandro Mazzolini, Si.Cobas, Cremona
Mirko seniga, operaio, Si.Cobas, Cremona
Sabrina Volta, insegnante, Parma
Riccardo Stefano D’Ercole, studente, Andria (Bat)
Stefano Bonomi, Si.Cobas, Bergamo
Daniele Cortinovis, operaio, Bergamo
Laura Sguazzabia, insegnante, Cremona
Mauro Buccheri, insegnante precario, Cub, Caltanissetta
Simone Piazzi, Laveno Mombello, Varese
Marco Romoli, Livorno
Federico Bonaccorsi, Livorno
Anna Eleuteri, Irlanda, ex iscritta Siptu
Francesco Lazzerini, Pisa
Filippo Incorvaia, Attac, Vercelli
Mario Cirella, presidente Sindacato lavoratori in lotta, Napoli
Francesca Paola Liborio, Bologna
Michele Paradiso, Bari
Giuseppe Ideni, Pisa
Carmelo Donato, Agrigento
Mario Pandolfi, Salerno
Gino Vallesella, insegnante, Vicenza
Gianni Sguazzabia, Spi Cgil, Cremona
Alessandro Carcano, Cub, Monza
Marika Stokic, Cub Sanità, Firenze
Andrea Dal Sasso, Reggio Emilia
Giuseppe Giannini, Ruvo del Monte, Potenza
Alfredo Ciano, Torre Annunziata, Napoli
Michele Catapano, coordinatore Uds Andria, Pdac
Maria Perego, Donne in lotta No Austerity, Cremona
Mino Cappettini, Cub, Milano
Margherita Maisto, studentessa, Uds, Andria
Annalisa Roveroni, Istituto Sviluppo Olistico, Parma
Conny Fasciana, Cub Caltanissetta, Pdac
Mario Zuffo, associazioni varie
Anna Cammarata, Donne in Lotta No Austerity, Vicenza
Celine Danti, Pdac, Milano
Alberto Madoglio, coordinamento regionale Fisac Cgil Lombardia
Angelo Frigoli, rsu Cub Ospedale di Cremona
Fabiana Stefanoni, Precari scuola Cub Sur, No Austerity, Modena
Matteo Frigerio, Si.Cobas, Milano
Giacomo Petrelli, Cobas/Cub/Usb Poste, Bari
Giovanni “Ivan” Alberotanza, No Austerity, Gissi (Chieti)
Giacomo Biancofiore, Puglia
Errico De Maio, Domodossola (VB)
Giovanni Regali, Slai Cobas, coordinatore Tpl Toscana
Francesca Paola Liborio, Bologna
Giuseppe Cundari, Siena
Gabriele Dessi, macchinista Trenitalia, Cat, Sassari
Mariopaolo Sami, Vigile del fuoco, Genova
Riccardo Chiavarini, Perugia
Mauro Covili, educatore professionale Ausl di Bologna, delegato Usb Sanità
Gianni Sartori, giornalista freelance militante, Nanto (VI)
Stefano Avanzini, insegnante, direzione provinciale Gilda Unams di Modena, Pavullo
Sonia Trigiante, Reggio Emilia
Santi Lombardo, Messina
Fiorenzo Maghini, ex sindacalista cisl ora Cub, Pcl, Lentate sul Seveso (MB)
Matteo Valentini, operaio Flmuniti Cub, Reggio Emilia
Michele Giacomo Savazzi, Stroncone, Terni
Eliano Cruciani, Pomezia, Roma
Lucio Luciani, Banco di Napoli Spa, Cosenza
Vincenzo De Marco, Fiom, Casteltermini (AG)
Roberto Mancin, Cobas Università Torino, Pcl
Michele Rizzi, coordinatore Pdac Puglia
Silvano Merighi, lavoratore Ferrari spa, Modena
Lorenzo Annibali, Rsu Fiom Cgil, Alpago (BL)
Massimo Bolognini, rsu Cub Poste, Bologna
Gabriele Vesco, Spi Cgil direttivo metropolitano Venezia
Fabrizio Vencini, Vaglia, Firenze
Giusy Carnemolla, Cub Ragusa
Elio Mugnaini, Firenze
Francesco Di Mauro, segretario Cub Sallca Campania
Dino Novembri, segretario nazionale CONFAIL Cobas del Marmo, Carrara (MS)
Monica Maccentelli, rsu USB Asp Città di Bologna

Manda la tua adesione a questo appello scrivendo a info@coordinamentonoausterity.org

indicando nome, cognome, città, eventuale sindacato o incarico sindacale o organizzazione di appartenenza.
Possono essere mandate anche adesioni di sindacati, rsu/rsa, comitati di lotta.

PUOI ADERIRE ANCHE CLICCANDO QUI: http://www.coordinamentonoausterity.org/firmaappellonoaccordorappresentanza/

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