Presidio in difesa della Cascina occupata del Torchiera

Era stata annunciata per la mattina di sabato 11 luglio, alle ore 11, una protesta organizzata dai giovani leghisti  contro l’occupazione della Cascina del Torchiera, uno spazio notoriamente libertario, davanti al Cimitero Maggiore.

Una occupazione consolidata che resiste ormai da 27 anni.

Pur essendo giunto l’allarme molto in ritardo la voce si è diffusa rapidamente, per cui a ricevere gli ex padani si sono schierati davanti al Torchiera molti manifestanti a protezione di quello spazio, tranquillamente seduti sotto gli alberi  o in piedi a confabulare tra loro. Tutti in attesa dell’evento annunciato, ma del quale non ci siamo neanche accorti. E’ stata notata la presenza di alcune camionette della polizia, ma si è faticato molto a scorgere la presenza di qualche giovane leghista in posizione di protesta organizzata almeno nelle vicinanze.

L’atmosfera dei presenti era resa ancora più festosa dalle note della Banda degli Ottone  che al Torchiera sono di casa.

C’è stato anche un intervento del compagno Alberto (Abi) in rappresentanza del Torchiera che ha rivendicato quello spazio di resistenza culturale, artistica, politica, autogestionaria che dura da 27 anni, passata attraverso le pressioni di sgombero di diverse Amministrazioni Comunali, sia di centro destra che di centro sinistra, con tentativi anche, non riusciti, di mettere in vendita all’asta quello spazio considerato un vuoto di cui sbarazzarsi. Si è resistito anche alle azioni fasciste di “cuore nero” che ha voluto mettere una sua sede nelle immediate vicinanze con un preciso scopo. E’ anche stato preannunciato  una mobilitazione di protesta della Cascina occupata nella giornata di lunedì prossimo, al Comune, per rivendicare quello che è stato negato da 27 anni: il diritto all’acqua.

L’intervento termina tra gli applausi  di approvazione dei presenti, mentre la Banda degli Ottoni riprende le sue note festose.

Delle considerazioni a margine:

In 27 anni di occupazione la Cascina del Torchiera  ha visto  i leghisti a sbavare dietro Bossi che inneggiava alla patria padana libera e vantava di pulirsi il culo con la bandiera tricolore italiana. Adesso, il gregge leghista, sbava dietro Salvini, a braccetto con i nostalgici di Fratelli d’Italia, che con quella stessa bandiera tricolore ricopre i militanti leghisti. Una bella coerenza. Di coerenza c’è solo il razzismo della lega: prima rivolto in prevalenza ai meridionali, oggi soprattutto verso gli immigrati. Senza razzismo la lega non ha ragione d’esistere, è il suo filo conduttore.

Enrico

Potrebbero interessarti anche...