NO C.I.E. – NO LAGER

chiudere tutti i centri di
espulsione!
PRESIDIO ORE 16:30 PIAZZA GRANDE
CONTRO L’APERTURA DI UN C.I.E. IN TOSCANA
I Centri di Identificazione ed
Espulsione (C.I.E.) sono strutture nelle quali si può essere rinchiusi
fino a sei mesi, per la sola colpa di non avere i documenti in regola.
Nati come Centri di Permanenza Temporanea (C.P.T.) con la legge
Turco-Napolitano, durante il governo di centro sinistra del 1998, i
C.I.E. hanno sempre mantenuto inalterato il loro ruolo di veri e propri
lager per migranti. Sono centri sorvegliati anche da militari, nei
quali si vive in condizioni disumane, nei quali si subiscono
continuamente violenze e abusi. Spesso, attraverso l’utilizzo di
cooperative o organizzazioni come la Misericordia e la Croce Rossa, si
cerca di presentarli come centri gestiti in modo umanitario, che
addirittura aiutano l’integrazione.
In realtà non può esserci niente di
umanitario in una struttura che è mezzo di ricatto e di oppressione
per le donne e gli uomini migranti che vivono in situazioni di estremo
sfruttamento e povertà, in un vero e proprio centro di detenzione che
ha lo scopo dell’espulsione. Queste strutture sono uno dei tanti
mezzi
attraverso i quali si cerca di mantenere divisi i lavoratori e le
lavoratrici di origine straniera da quelli italiani. E’ una volontà
politica che con il cosiddetto Pacchetto Sicurezza varato
dall’attuale
governo, è ancora più chiara ed evidente.
Il ministro dell’interno Maroni ha
annunciato che entro il 2010 sarà costruito un C.I.E. anche in Toscana,
in un luogo ancora da definire. Il nuovo presidente della regione,
Enrico Rossi, si è detto favorevole alla costruzione di queste
strutture, sostenuto da diverse amministrazioni locali: tra gli
altri anche il sindaco di Livorno, Cosimi, in qualità di
presidente dell’ANCI Toscana.
Al momento esistono 13 C.I.E. nel nostro paese, quotidianamente al loro
interno ci sono proteste, scioperi della fame, vere e proprie rivolte.
Intanto le mobilitazioni in molte zone
d’Italia, per la chiusura di questi centri, sono sempre più
frequenti.
Anche in Toscana, l’opposizione alla costruzione del C.I.E. sta
prendendo sempre più forma per opera di strutture extraistituzionali e
di base.
Pure a Livorno, per iniziativa di
diverse realtà politiche e sindacali, si sta costruendo un percorso di
opposizione ai nuovi lager. Il presidio di giovedì 3 in Piazza Grande
sarà un primo momento di mobilitazione, al quale seguiranno altre
iniziative nelle settimane successive.
Riteniamo sia importante muoversi fin da subito. Anche facendo
pressione sulla regione prima ancora che sia
deciso il luogo di costruzione del C.I.E. toscano, per impedirne
l’apertura.
Comitato di lotta per il
lavoro; Unicobas; Unione sindacale di Base; Confederazione Cobas;
Collettivo Anarchico Libertario; Federazione Anarchica Livornese –
F.A.I.; C.S.A. Godzilla; Centro Politico 1921; Sinistra Critica;
Partito Comunista dei Lavoratori – Livorno

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