Nascita e sviluppo dell’Internazionale

L’Associazione Internazionale doveva essere, scriveva Pietro Kropotkin nelle sue meravigliose “Memorie”: “Lo strumento per preparare una rivoluzione immensa nel pensiero umano e più tardi nelle forme stesse della vita: una rivoluzione che aprirebbe all’umanità una nuova era di progresso basato sulla solidarietà internazionale. Era l’ideale che destò dal sonno migliaia di operai europei e che attirò nell’associazione le sue migliori forze intellettuali”. In essa però non tardarono a svilupparsi due tendenze, una autoritaria e l’altra libertaria, e coll’acuirsi della critica a scindersi.
L’Internazionale non poteva esistere ed espandersi, se a partire dal 1864 non avesse rispettato e l’autonomia delle idee e della tattica e tutta la vita interna delle varie parti componenti, soci, sezioni e federazioni.
Le tre tendenze principali del socialismo d’allora, il Proudhonismo francese, il socialismo statale tedesco e il collettivismo antiautoritario nascente e sviluppatesi nel Belgio e in Svizzera, discussero cortesemente nei Congressi internazionali. Erano allora 3 forze che non si elidevano ma s’integravano. Quella collettivista antiautoritaria attirando a sé la simpatia dei francesi, degli italiani e degli spagnoli, e dal 1869 appoggiata e sostenuta dall’agitatore russo Michele Bakunin, si pose presto in prima fila. Ma quando la guerra del 1870 terminò nella disfatta completa della Francia; quando la Comune fu schiacciata e le leggi speciali contro l’Associazione Internazionale resero difficile la partecipazione degli operai francesi, e quando d’altra parte, il regime parlamentare fu stabilito nella Germania unitaria, i tedeschi impiegarono tutti i loro sforzi per modificare i fini e i metodi dell’intero movimento socialista. La conquista del potere dentro la costituzione degli Stati attuali divenne la parola d’ordine di quella tendenza che prese il nome di Democrazia Sociale.
Grandi speranze furono destate dai primi successi nelle elezioni al Reichstag tedesco [..].
E’ da questo e da allora, che ebbe inizio la lotta, che acuendo i dissidi, doveva portare alla scissione nell’Internazionale ed alla separazione dei sostenitori dei principi del federalismo da quelli della concentrazione dei poteri: fra il Comune libero e l’Autorità paterna dello Stato; fra l’azione libera delle masse popolari ed il miglioramento delle attuali condizioni capitalistiche per mezzo della legislazione.
Questa lotta culminò nel Congresso dell’Associazione Internazionale tenutosi all’Aja nel 1872, ed in cui il Consiglio generale di Londra escluse, a mezzo di una maggioranza fittizia, Bakunin, J. Guillaume e tutta la Federazione del Giura che questi rappresentavano nell’Associazione. Ma siccome era chiaro a tutti che la maggior parte di quello che ancora rimaneva dell’Internazionale, e cioè la Federazione Spagnola, quella Italiana e la Belga parteggiavano per i Giurassiani, e più precisamente per gli antiautoritari, il Congresso cercò di sciogliere l’Associazione. Un nuovo Consiglio generale, composto di pochi socialisti di stato fu nominato a New York, dove non esistevano né organizzazioni, né operai affiliati all’associazione che potessero sorvegliarlo, e a poco a poco si perdette nel nulla. Mentre le Federazioni dell’Internazionale alle quali partecipavano Spagnoli, Italiani, Belgi e Svizzeri (il Giura) continuarono a vivere durante altri 5 o 6 anni ed a riunirsi in Congressi internazionali annuali.
L’influenza che le idee e l’azione svolta da questa organizzazione ebbero sullo sviluppo del movimento sociale e socialista nel mondo, fu enorme. Questa organizzazione rappresentò sempre un punto di riferimento fra i più importanti per la storia del movimento socialista in quanto segnò il principio della sua forma organizzativa come movimento di masse in campo internazionale e dell’inizio della lotta di queste masse per un radicale rinnovamento della società. Perché è da lui che parte l’organizzazione, su basi nuove, del movimento socialista organizzato, del movimento operaio, ormai cosciente della sua funzione nella società, dei suoi doveri e diritti. E’ dalla prima Internazionale che tutte le forze lottanti per la scomparsa della disuguaglianza sociale, trovano il mezzo efficace per riunirsi, darsi una forma e crearsi un programma “pratico” di lotta, ma anche d realizzazioni. Gli stessi dissentimenti interni causati da ragioni teoriche e tattiche, contribuirono al chiarificarsi ed al precisarsi delle idee dei vari movimenti, che sotto diversi nomi continuarono nella lotta. E’ attraverso la prima Internazionale, coll’affluire delle masse lavoratrici sotto la sua bandiera, che le idee socialiste ricevono il collaudo della vita. Anche il movimento anarchico, prima slegato e circoscritto quasi esclusivamente al campo intellettuale, esce dalla famosa scissione, e dagli anni di lavoro dell’Internazionale, come movimento omogeneo e come movimento di massa caratteristico. [..]

 

 

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