Molfetta: cronaca di un presidio sotto la pioggia battente

La pioggia incessante che ha imperversato per quasi tutto il tempo programmato per il presidio/volantinaggio davanti alle sede legale della CG Produzioni di Molfetta non ha inibito la volontà di lotta e di partecipazione di una ventina di compagni – quasi tutti ex lavoratori della Ciccolella holding – che hanno distribuito circa 500 volantini e formato capannelli per coinvolgere/informare i concittadini.
Molto folta e agguerrita la delegazione dei lavoratori che hanno ricevuto – a cavallo delle festività natalizie – la lettera di licenziamento e che – dal luglio scorso – non percepiscono alcuna forma di ammortizzatore sociale nonostante la Regione Puglia abbia, formalmente, stanziato dei fondi per il pagamento della cassa integrazione in deroga fino al 31 dicembre 2012. Unitamente ai lavoratori erano presenti soggetti dell’Unione Sindacale Italiana e del Partito di Alternativa Comunista ai quali si sono aggiunti i ragazzi delle Macerie occupate.
Particolarmente interessante e – a tratti – esilarante il vivace dibattito che ha visto protagonisti da un lato il direttore di Quindici – ovvero il bimensile più diffuso a Molfetta che ha totalmente ignorato l’evento che ha letteralmente scombussolato le vite di 70 lavoratori – e dall’altro i lavoratori stessi.

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Aggiornamento da USI AIT Puglia

Ciccolella: ovvero la vertenza dimenticata

Filanto, Natuzzi … sembra quasi un bollettino di guerra quello che – a partire dai licenziamenti “natalizi” – della Ciccolella sta martoriando la Puglia. Dopo le lettere di licenziamento ai 242 dipendenti alla’azienda florovivaistica quotata in borsa è la volta del polo calzaturiero di Casarano (Filanto) e del colosso salentino dei divani (Natuzzi) che ritiene più conveniente (e proficuo) la delocalizzazione.
Particolarmente degna di nota – perché quasi totalmente ignorata dai media locali – la vertenza Ciccolella che annovera già una vittima: un uomo di 65 anni di Rocchetta Sant’Antonio. “Sono i colleghi a chiamare e riferirci quanto accadutoscrive Giusi Cavallo in una nota pubblicata su Basilicata24.it – Leonardo era di Rocchetta Sant’Antonio, lavorava nell’azienda floricola del Gruppo Ciccolella. Qualche altro anno e poi sarebbe andato in pensione. Leonardo, 65 anni, era uno dei 242 operai dello stabilimento Ciccolella di Melfi. Mercoledì 30 maggio 2012 l’azienda ha comunicato che dal 1 giugno sarebbero partiti i licenziamenti. L’uomo, nella notte è stato colto da malore, Per lui inutili i soccorsi. La sua vita è stata stroncata da un infarto. “Anche se è difficile stabilire un nesso tra la comunicazione del licenziamento e la morte di Leonardo- ci dice una sua collega- non riesco ad immaginare quanto dolore possa avergli provocato la notizia che ormai non c’era più lavoro. Leonardo era prossimo alla pensione, in più ha una figlia disabile ed un figlio che lavora anche lui per la Ciccolella di Candela e che sarà tra i licenziati”. La donna è comprensibilmente provata, dall’altro capo del telefono mi dice che è in auto con altri colleghi lucani, stanno andando a Rocchetta Sant’Antonio dove, alle 11 di venerdì 1 giugno si terranno i funerali di Leonardo.”
Nonostante le rassicurazioni fornite da politici locali e forze sociali ed una delibera regionale in tal senso i lavoratori della Ciccolella dal 1° luglio 2012 non percepiscono alcuna forma di indennità sociale.
Fino ad ora l’amministrazione regionale ed i sindacati “governativi” potevano far finta di non saperlo. Ora non più.

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