Milano: l’amministrazione carceraria del S, Paolo fa campagna elettorale

In data 25/02/15, è stato negato ai soli Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza nominati dall’Unione Sindacale Italiana l’accesso al reparto di Medicina Penitenziaria per la stesura del documento di valutazione del rischio di quel servizio.

Dopo il rifiuto rimasto immotivato di ammettere all’ingresso del reparto penitenziario dell’ospedale San Paolo Giuseppe Petita storico rappresentante sindacale e della sicurezza dell’Unione Sindacale Italiana per il sopralluogo concernente la stesura del Documento di Valutazione del Rischio, per altro previsto dalla normativa sulla sicurezza del lavoro, anche il secondo RLS nominato dall’USI è stato respinto ai cancelli del reparto penitenziario. Infatti, anche se già trascorse le canoniche 48 ore di attesa dal momento della presentazione della richiesta di accesso, l’RLS Pugni Gianfranco, decano ospedaliero della sicurezza sul lavoro, è stato anche lui respinto senza nulla di scritto e quindi impossibilitato a svolgere le sue funzioni a tutela dei lavoratori impegnati nel settore carcerario dell’ospedale.

Dunque in un paese dove il Presidente della Repubblica può ricevere con tutti gli onori un uomo con una pena in esecuzione non fa specie se chi da decenni è impegnato in prima persona a tutelare il diritto di un lavoro sicuro – anche con denunce passate alla notorietà – viene alla fine sbattuto fuori dal suo posto di lavoro!

Se per Petita la cui notorietà sindacale è fuori discussione, precedentemente lo stesso sollevò più volte rimanendo inascoltata la questione della pericolosità della presenza del reparto carcerario di massima sicurezza 41 bis nel bel mezzo del poliambulatorio ospedaliero e sotto la sala parto; denunciò e continua a denunciare, la presenza di una videosorveglianza e di un controllo a distanza dei lavoratori, sia cercerario che ospedaliero, installato e attivo senza alcun accordo sindacale preventivo, così come previsto per legge da quello Statuto dei Lavoratori che si vuole seppellire a tutti i costi. Per Pugni vale anche il discorso di essere l’autore di un libro dove viene portato alla luce l’assassinio impunito del nonno paterno ucciso con numerose altre vittime proprio a San Vittore dai golpisti di Badoglio nelle ore successive alla caduta del Regime.

Il trattamento dunque riservato ai due Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza dell’USI immette a pieno titolo l’Amministrazione carceraria nella campagna elettorale per il rinnovo della RSU aziendale tuttora in corso, che si traduce con l’eliminazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza.

Lo pensa così la Dirigenza dell’Ospedale che ha già appaltato il Servizio di Prevenzione e Protezione e ridotto il numero totale dei Rappresentanti e lo pensano così anche le oo.ss. come Cgil, Cisl, Usb che non vogliono lo svolgimento delle elezioni degli RLS assieme a quelle per la RSU (così come recita l’accordo quadro sugli RLS) e hanno deciso insieme alle altre oo.ss., di non accettare la lista dei candidati per l’elezione degli RLS presentata dalla sola USI.

Così anche questa volta non hanno consentito ai Lavoratori di scegliere direttamente i Delegati per la sicurezza.

Certo il sindacalismo di mestiere e di base preferisce nominare gli RLS anziché farli eleggere dai Lavoratori perchè così è piu facile poi revocarli se sono scomodi.


LA SEGRETERIA AZIENDALE USI SANITA’ AO-SAN PAOLO                                                                                     

Milano, 25/02/15

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