Lo sciopero è finito la mobilitazione continua!

Come è gia stato reso noto Francesca Mangiatordi e Francesco Papappicco hanno sospeso lo sciopero della fame durato 13, lunghissimi, giorni nel corso del quale – non solo hanno continuato ad assolvere in pieno la loro delicatissima funzione sociale – ma hanno raccolta la, concreta, solidarietà di migliaia di persone. Da tutta Italia come testimonia lo, straordinario, successo della manifestazione ad Altamura di domenica scorsa e le centinaia di firme (la stragrande maggioranza di lavoratrici e lavoratori del comparto sanità) che continuano a pervenirci.

 

Due, intanto, sono le scadenze “istituzionali” sulla vicenda.

La prima riguarda una “interrogazione urgente” inoltrata al consiglio regionale pugliese dai consiglieri del M5S (Laricchia e Conca) che si sarebbe dovuta discutere lunedì 9 novembre (ovvero quando i due medici erano al tredicesimo giorno di sciopero della fame a dimostrazione del “tempismo” delle isituzioni) e di cui non si sa nulla.

La seconda attiene il proseguo dell’iter burocratico attinente la procedura disciplinare a carico di Francesco Papappicco (quella contro Francesca si è già chiuso con una … “condanna” di censura scritta).

Su questa vicenda ne parla ampiamente Antonio Loconte nella nota seguente noi ci limitiamo a riportare il, laconico, intervento di Francesco che – presentando la documentazione a sua difesa – ha abbandonato la sede nella quale si è svolto il “processo istruttorio” con queste parole (più o meno) “Signori, il vostro prezioso lavoro vi fa guadagnare il pane per giudicare i medici; il mio è fare il medico d’emergenza per cercare di salvare vite umane. Sono al tredicesimo giorno di sciopero della fame per fatti ormai noti, che hanno fatto il giro d’Italia e stasera ho da ottemperare ai miei impegni lavorativi con la notte ad Altamura, per cui non vi farò perdere tempo prezioso. Nessuna dichiarazione, vi allego un plico di memorie e controdeduzioni dal quale potrete attingere per la sentenza. Buon lavoro”..

Per quanto riguarda noi riconfermiamo e rilanciamo l’appello alla sottoscrizione solidale tramite il “passaparola” – a causa della, perdurante “censura preventiva”, operata dai media.

Invitando tutti i solidal*ad inviare la scansione dei moduli firmati all’indirizzo di posta elettronica: anarres56@tiscali.it mentre gli originali vanno inoltrati (per posta prioritaria) alla redazione del Quotidiano Italiano Bari all’indirizzo:


Quotidiano Italiano Bari
di Antonio Loconte
Via Papa Pio XII – 47 70124 Bari.

 

USI-AIT Puglia

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