Comunicato USI-Sanità Toscana

INDIVIDUALISMO, CAPITALISMO E I FALSI AMICI DEI LAVORATORI

 

Obbedienza cieca verso uomini oratori che promettono una vita socio-economica di maggiore benessere di cui dovrebbe usufruire la collettività, la massa, il popolo. Sappiamo che gli oratori restano tali perché, la storia insegna, anziché fare una politica socio-economica in favore a tutti, alle minoranze, alle diversità, all’abbattimento alla povertà, alla lotta contro la disoccupazione, contro le mafie, etc., purtroppo non vi è un distinguo del colore politico, hanno sempre attuato una politica liberale, capitalistica. Ora hanno raggiunto la scala più elevata della piramide cioè quella società basata sull’’individualismo calpestando i diritti collettivi, ma senza pensare che calpestando i diritti collettivi calpestano anche i diritti individuali. 

Privatizzazione della sanità 

Un esempio esemplare è la privatizzazione della Sanità. La salute è un bene comune senza discriminazioni di razza e dovrebbe essere garantita a tutti come cita la costituzione, “cittadinanza e non“, ma con il nuovo mondo, per l’appunto quello dell’individualismo, eliminando un bene comune e favorendo le privatizzazioni, la priorità assoluta è il profitto, mettendo così a rischio anche la salute di tutti. Dopo la trasformazione degli Ospedali in Aziende, la filosofia dell’ ente pubblico ha assunto il modo di ragionare come un padrone. Dal governo Prodi fino a quello attuale sono stati attuali tagli del personale, aumentati smisuratamente i carichi di lavoro mentre la malasanità negli ultimi 15 anni è aumentata in misura notevole. Sono stati tagliati i posti letto, introdotte prestazioni sanitarie a pagamento, con pronti soccorsi sempre più spessi sommersi di persone ore e ore ad aspettare, come un favore, che venga effettuata una prestazione sanitaria che è invece un diritto, le liste d’attesa per gli esterni sono lunghissime di molti mesi e quindi le persone devono rivolgersi a un privato. 

Effetti collaterali 

Con questo nuovo modello di società, la criminalità aumenta e continua ad aumentare ed aumenta, è aumentata la disoccupazione che oggi si aggira al 40%, di cui quella giovanile supera il 50% soprattutto al sud e quella delle donne si aggira al 60%. Infine i poveri aumentano, soprattutto negli ultimi anni. E’ una catena del non-benessere della maggioranza delle persone, conseguenza della politica capitalista e dell’individualismo che hanno fatto sì che le persone abbiano dimenticato (si spera non per sempre) cosa significa lottare per i diritti collettivi che includono anche i diritti individuali. 

Cosa comporta il nuovo modello della società nel campo lavorativo dell’individualismo e in genere si chiama egoismo?

I diritti perduti e l’egoismo imperante 

Negli ultimi 150 anni si è visto una vera e propria rivoluzione nei diritti dei lavoratori ma negli ultimi anni la politica, con l’avallo dei sindacati confederali, ha cancellato per le nuove generazioni, i nostri figli, nipoti e tutti i figli dei lavoratori, i diritti acquisiti dalla unione dei lavoratori in passato, di cui hanno trovato beneficio soprattutto le generazioni degli anni 60 fino, in piccola parte, alla generazione degli anni 80. 150 anni fa, fino agli anni ’20 del Novecento, i lavoratori lottarono contro le 12/14 ore di lavoro giornaliero e avevano ottenuto la dignità del lavoro, quasi eliminato la gerarchia di qualifiche diverse, più tutela sulla sicurezza, ottenuto l’art.18, e soprattutto, se vi erano dei problemi ad un singolo lavoratore, gli altri con la solidarietà, con la fratellanza partecipavano in forme diverse nel difendere tale lavoratore. 

Attualmente con l’individualismo o egoismo del lavoratore, e con le politiche dei vari governi in questi ultimi anni, si è persa la solidarietà tra i lavoratori, non chiedono più tutele per la sicurezza del lavoro, assumono delle responsabilità non dovute, in molti settori l’orario di lavoro è aumentato, vi è più competizione tra i lavoratori per il premio di produttiva’ e questo facilita la guerra tra gli stessi perché il problema di un singolo lavoratore non riguarda altri lavoratori, l’esecutivo ha cancellato l’art.18 , i salari non aumentano, c’è il taglio del personale, disoccupazione alle stelle. 

I falsi amici dei lavoratori 

Ma questi sindacati e soprattutto i loro iscritti con questo individualismo sommato al classismo portano solo distruzione dei diritti universali dei lavoratori, e appoggiano con questa ideologia la politica della destra che hanno sempre attuata una politica a favore dei padroni, cioè una politica liberale, capitalistica. 

Tutto ciò comporta che questo nuovo modello della società basato sull’individualismo porta e comporta un rafforzamento della gerarchia e alla divisione di classe. Infatti negli ultimi 10 anni sono aumentati, soprattutto nel settore del comparto sanità, i sindacati di categoria corporativi. Come durante il periodo fascista (in cui fu brutalmente sciolta l’Unione Sindacale Italiana – UNICA! – mentre la CGL no perché accettò la riconversione nelle corporazioni). Il frutto attuale del corporativismo nel comparto sanità è la lotta tra i lavoratori di qualifiche diverse, per sottomettere e chiedere rispetto solo perché hanno una qualifica più alta. 

Ma questi falsi sindacati, amici dei padroni, con la complicità – forse ottusa – dei loro iscritti portano solo alla distruzione dei diritti universali dei lavoratori, appoggiando con questa ideologia la politica della destra. E soprattutto oggi, con la destra al potere, si comincia a intravedere chi sono i loro veri avversari, i lavoratori, perché la loro politica tende a favorire i padroni. E’ infatti di non molto tempo fa la discesa in piazza il 9 febbraio, con la massiccia presenza di Confindustria dell’Emilia Romagna (preoccupata in particolare per il blocco delle trivellazioni nel mare Adriatico) e altri imprenditori, politici (del PD) e vecchi ex dirigenti sindacali. Un cartello unico infame.

Costantino Borgogni 
Vice Segretario Usi-Sanità Toscana

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