La bella addormentata.

C’era una volta.la “Classe Lavoratrice” locomotiva trainante del benessere sociale. Un lungo treno su un tragitto con tante stazioni, dove il convoglio veniva assaltato e depredato di parte del benessere prodotto. Ma quando il treno arrivava a destinazione, su quei vagoni non restava che polvere che finiva negli occhi degli ultimi aspettanti. Metalmeccanici, contadini, minatori, pescatori…tutti i lavoratori dipendenti, sfruttati, divisi nelle molteplici attività, troppe e varie da elencare tutte, sono tutti prestatori d’opera che formano l’intera classe soggetta allo sfruttamento padronale.
Una classe continuamente mistificata con illusorie menzogne, che si è addormentata (come la favola della bella), per cui tutti i privilegiati, borghesi e loro servitori, se la godono consumando il benessere prodotto dai lavoratori, ai quali è sottratto il godimento. E’ la classe parassitaria formata da padroni, politici, religiosi, militari, mestieranti sensali, burocrati, giudici e poliziotti che, a chiacchiere, dispensano fandonie, imposizioni e terrore per mantenere governabile la gente soggetta ed operosa.
A tanto malandare questa gente non sa né vuole reagire, affidandosi agli strumenti propagandistici forgiati dalla classe dominante per la conservazione dei suoi privilegi. E la classe lavoratrice si addormenta cullata nelle illusioni, intimorita da castighi ed impoverita dal bisogno sempre più pressante. Mentre il convoglio del sociale è continuamente caricato
dei prodotti, ma è anche depredato in continuazione in ogni stazione dove è costretto a fermarsi. Un lungo treno che la locomotiva del lavoro continua a trainare.
Raramente è capitato un principe che baciando la bella addormentata l’ha fatta risvegliare. Si sono verificati interventi che hanno fatto tremare i parassiti, che hanno dovuto lasciare il maltolto, conquistato dai lavoratori con la lotta. Purtroppo, passato il breve risveglio, la bella si è riaddormentata, cullata dalle soverchie illusioni delle sirene incantatrici al servizio del potere socio-politico-economico. Allora la borghesia ha rialzato la testa e si è ripresa quanto aveva perduto, vendicandosi con rabbiosa cattiveria contro la temerarietà dei lavoratori.
In questo alternarsi dei risvegli, appare inutile aspettare un risvegliatore!
Bisogna che la classe lavoratrice, unita e solidale, prenda coscienza dell’attuale proprio stato di servitù, e si convinca nella ripresa della lotta emancipatrice per conquistarsi il di ritto a vivere libera dal bisogno e dalla dipendenza; per conquistarsi il benessere prodotto per goderlo e distribuirlo equamente fra tutti e soddisfare ogni particolare bisogno, sia
questo individuale o sociale. Una lotta che unisca solidalmente tutti i lavoratori, senza distinzione alcuna, per riconquistare e difendere la propria produzione, per goderne i frutti e dividerli razionalmente secondo ogni particolare esigenza. Una lotta che dovrà chiudere ogni spazio allo sfruttamento del lavoro umano da parte padronale, e che non produca. mai più al cun pronunciamento autoritario, se vorranno vivere in pacifica armonia con tutti gli esseri umani liberi e laboriosi, rispettosi di qualunque altra forma umana associata.. Nell’attuale società le “classi” sono il necessario meccanismo introdotto da chi domina per dividere, classificare e distinguere gli esseri umani in soggetti che tratta come ingranaggi della sua macchina produttiva.
Quindi, bisogna che tutta la gente soggetta si faccia coscienza di questa servitù., e che sappia e voglia liberarsi di tutta la zavorra che impedisce l’avanzare e la diffusione del progredire umano verso il benessere comune a tutti gli ossari viventi. Bisogna che la gente soggetta e sfruttata comprenda che “lotta di classe” significa abolizione di tutte le classi per arrivare alla “classe umana unica e sola”, per formare una società di persone coscienti e ragionevoli, nella quale regni l’uguaglianza dei diritti e dei doveri, nel rispetto reciproco di qualunque manifestazione umana, singola o sociale. per la soddisfazione di tutte le esigenze e dei bisogni di tutti. Significa una famiglia umana pacifica, laboriosa, fraterna e solidale, libera senza gerarchie, né divisioni, né governi, senza sfruttamento del lavoro umano, senza privilegi, senza menzogne convenzionali (politiche, religiose, patriottiche)… Vuol dire rivoluzione sociale, che si può fare anche pacificamente, dopo che ogni essere umano avrà liberato il suo pensiero dai vincoli morali che lo tengono prigioniero nella società. attuale, impedito di agire verso la libertà.
In tal caso l’azione conseguente sarà causata dall’intima convinzione personale che questo passo estremo si può e si deve fare nel concorso razionale di tutte le persone e nel sollecito di partecipare ai privilegiati che ne saranno capaci. Altrimenti, invece di “lotta di classe”, chi si vorrà liberare dovrà ingaggiare la “guerra di classe”, fino alla completa scomparsa di tutte le classi, E sarà la vittoria finale dei buon senso sull’attuale grettezza e su tutte le ingiustizie, per vivere tutti in libertà e nel benessere diffuso.
Ivan Guerrini
I
 “Lavoratori! Non chiudete le vostre associazioni all’idea! Ciò apparterebbe a sicura servitù perenne. Siano tumultuose come il mare le vostre assemblee, ma sia permesso a tutti di venire a voi! Non temete la discussione! Ascoltate e vagliate tutto e tutti…Ascoltate e giudicate, la disciplina non è cosa vostra, è del militarismo e del clericalismo..”
da “Il  tramonto del diritto penale”
di Luigi Molinari

Potrebbero interessarti anche...