Contro la chiamata diretta: Autorganizzazione!

Il MIUR, a seguito del “fallimento” della trattativa coi sindacati di stato ha recentemente diffuso i criteri relativi alla chiamata diretta dei docenti da parte dei DS. Autentico far west caratterizzato dalla solita improvvisazione che non poggia su nessuna convinzione pedagogica e didattica.

E’ inutile soffermarsi sulle minuzie e sui particolari di questo sconcertante meccanismo della chiamata diretta, quello che occorre denunciare non è sicuramente il mancato “accordo” coi sindacati di stato, la cancellazione di questo o quel diritto peculiare: l’elemento di riflessione sul quale intendiamo porre l’attenzione, è relativo alla capacità di risposta dei diretti interessati: coloro i quali vivono concretamente la scuola.

In questi mesi è impazzata la campagna referendaria atta all’abrogazione della intera legge 107, ci chiediamo a cosa servano ancora oggi i referendum: è sotto gli occhi di tutti il fallimento, anche a fronte di vittorie palesi nelle urne, di questo meccanismo, in più a raccogliere le firme non ci sono stati solo i comitati autorganizzati: per le piazze delle città, ai banchetti di raccolta firma si sono visti tanti esponenti dei sindacati che hanno allegramente accompagnato la scuola alla sua rovina.

Possiamo quindi sperare che questo meccanismo porti a una significativa vittoria? No di certo! Alcuni sperano di far cadere il governo con questi referendum, tuttavia cambiare questo con altro governo cambierebbe le cose?

Ancora una volta la storia insegna che non è così: i tagli della Gelmini sono stati confermati da tutti i governi successivi sedicenti di sinistra, che non paghi di ciò hanno ben pensato a nuovi e devastanti atti come il concorsone del 2012 e, appunto, la buona sola del 2015.

Non ci sono speranze quindi?

Se i lavoratori, le lavoratrici della scuola, gli studenti e le studentesse perderanno ancora tempo appresso ai pompieri sociali sì, non ci saranno speranze! La sola strada che è possibile ad oggi individuare per un reale e radicale rinnovamento, consiste nella autorganizzazione! Numerose sono le persone che sperano ancora nell’intervento divino, che hanno paura di camminare da sole ma ad oggi è questa la sola cosa da fare.

L’Unione Sindacale Italiana Educazione si appella a studenti, studentesse, lavoratrici e lavoratori: autorganizziamoci, portiamo nei nostri luoghi di studio e lavoro una prospettiva umana e non mercificata, non valutabile e non affianchiamoci più a partiti e sindacati! La sola forza è quella che sapremo esprimere da soli, a quel punto ogni chiamata diretta sarà nulla.

E’ ora di alzare la testa e camminare da soli.

USI – AIT Educazione

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