CLO USIS: condannati!
Con sentenza N°88539/2009 emessa il 21 ottobre 2013 il tribunale Civile di Milano sentenzia diffamante il volantino divulgato dal CLO-USIS dell’ospedale san Carlo nel giugno 2009 che denunciava la drammatica situazione che si era creata nel reparto di Endoscopia Digestiva.
Per far fronte a questa “ingiusta sentenza” e visto le scarsissime riserve economiche delle nostre casse chiediamo solidarietà e aiuto economico.
Chi volesse può fin da ora versare un contributo sul CONTO CORRENTE 46004 presso la Banca Popolare di Milano ag. 5, intestato a USIS ( Unione Sindacale Italiana Sanità)
CODICE IBAN:
IT22 Y 05584 01605 000000046004
specificando nella causale Sentenza San Carlo.
PER DIFENDERE L’OSPEDALE SAN CARLO E IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE, PUBBLICO, UNIVERSALE, GRATUITO, VI INVITIAMO TUTTI A PARTECIPARE ALLA
MANIFESTAZIONE DAVANTI AL SAN CARLO
VENERDI 29 NOVEMBRE
ALLE ORE 16.30 FINO ALLE 18
Con sentenza N°88539/2009 emessa il 21 ottobre 2013 il tribunale Civile di Milano sentenzia diffamante il volantino divulgato dal CLO-USIS dell’ospedale san Carlo nel giugno 2009 che denunciava la drammatica situazione che si era creata nel reparto di Endoscopia Digestiva.
Tutti noi ricordiamo come in quel periodo si sono succedute riunioni,ispezioni degli RLS aziendali e sopralluoghi da parte della ASL.
Dopo diverse controversie sia in sede sindacale con l’ RSU sia di fronte agli allora reggenti della Direzione Sanitaria il reparto venne spostato e “risistemato”, a conferma di quanto da noi denunciato.
Purtroppo però, anche di fronte a tali verità (denunciate anche per mezzo stampa), il giudice ha ritenuto il nostro volantino anzi, nello specifico il titolo del volantino, diffamante, perché offensivo (nel titolo la combinazione dei cognomi ricordava una “goliardica” banda di Walt Disney) nei confronti di stimati professionisti quali il dott. Bassi e il dott. Spotti che all’epoca dei fatti erano rispettivamente direttore del dipartimento Medico e direttore del reparto di Gastroenterologia. Non diffamante invece il testo del volantino.
Per tutta difesa gli stimati dottori hanno presentato i loro “curriculum professionali”, chiedendoci danni per 20 mila euro ciascuno.
Ovviamente noi non crediamo che la nostra “ironia” o la nostra “satira” potessero diventare più importanti dei contenuti denunciati, anche perché il nostro obbiettivo non è mai stato quello di prendere per “il culo” i due noti professionisti, ma la nostra intenzione é stata e, sempre sarà quella di denunciare la “malasanità’” nel tentavo di migliorare inaccettabili situazioni che mettono a rischio le cure e il lavoro.
Oltre tutto nel mese di settembre 2009 abbiamo fatto una raccolta firme tra i lavoratori della nostra azienda ottenendo centinaia e centinaia di adesioni di dipendenti che confermavano la solidarietà nei nostri confronti e la giusta importanza di una informazione libera e trasparente come indispensabile ed irrinunciabile e per nulla diffamante (così recitava l’appello). Peccato che il giudice non l’abbia intuito….
Cosa si può fare ora??? La cifra fortunatamente è più contenuta (si fa per dire) solo 5 mila euro a testa più 2 mila euro di spese legali per un totale di 12 mila euro che, trattandosi di una sentenza civile, non consente il ricorso se non dopo l’adempimento della sanzione pecuniaria.
Per far fronte a questa “ingiusta sentenza” e visto le scarsissime riserve economiche delle nostre casse chiediamo solidarietà e aiuto economico.
Chi volesse può fin da ora versare un contributo sul CONTO CORRENTE 46004 presso la Banca Popolare di Milano ag. 5, intestato a USIS (Unione Sindacale Italiana Sanità)
CODICE IBAN:
IT22 Y 05584 01605 000000046004
specificando nella causale Sentenza San Carlo.
il CLO-USIS
Comunicato : CLO- USIS condannato per diffamazione !
Vergognosa e inaccettabile sentenza del tribunale di Milano nei confronti dell’USI sanità
Con sentenza N°88539/2009 emessa il 21 ottobre 2013 il tribunale Civile di Milano condanna per diffamazione il CLO – USIS dell’ospedale San Carlo a seguito di due volantini affissi nel giugno 2009, i quali denunciavano la drammatica situazione che si era creata nella struttura ospedaliera.
Come Federazione nazionale USI sanità riteniamo di estrema e preoccupante gravità la condanna emessa nei confronti dei nostri compagni della sezione ospedaliera del San Carlo di Milano. Sebbene ormai non siano più una novità le politiche sanitarie di stato e Regioni, le quali non hanno al centro dei propri interessi i bisogni di salute della popolazione, ma bensì soltanto la riduzione dei costi con tutto ciò che ne consegue, instaurando di fatto un vero e proprio diktat evidente che mercifica il diritto alla salute. Quando un tribunale di stato ritiene più importante il contenuto futile di un volantino rispetto alla denuncia provata di malasanità, Il quale si pone come obiettivo quello di migliorare inaccettabili situazioni che mettono a rischio le cure e il lavoro diventa ancor più preoccupante l’indirizzo di tutto l’intero sistema. La domanda che noi ci poniamo in rafforzamento della nostra tesi quindi diventa ancor più fondamentale. Come mai allora nel periodo incriminato a seguito delle denunce fatte dai compagni del CLO dopo riunioni,ispezioni degli RLS aziendali e sopralluoghi da parte della ASL e dopo le controversie sia in sede sindacale con l’ RSU sia di fronte agli allora reggenti della Direzione Sanitaria il reparto venne spostato e risistemato a conferma di quanto l’USI aveva denunciato ? Come mai il giudice non ha tenuto conto che il contenuto del volantino ribadiva l’importanza sostanziale di un’informazione libera e trasparente come momento indispensabile ed irrinunciabile per cittadini e lavoratori ? Diffamante è tutto ciò che non viene provato e che corrisponde al falso. Come mai il giudice non ha intuito nemmeno il reale contenuto dei volantini e delle centinaia di adesioni di dipendenti che confermavano la solidarietà nei confronti dell’USI per una situazione sotto gli occhi di tutti?
Per noi le risposte sono i fatti non quello che viene stabilito da un tribunale che non riconosciamo.
Come Federazione nazionale USI sanità nell’esprimere la più totale solidarietà nei confronti dei compagni del CLO- USIS ci faremo promotori di una campagna a sostegno economico per far fronte alla spesa che il CLO – USIS deve sostenere.
Per la segreteria nazionale USI – AIT sanità
Lusi Corrado
SOLIDARIETA’ CON I COMPAGNI DEL SAN CARLO
Con sentenza n°88539/2009 emessa il 21 ottobre 2013 il Tribunale civile di Milano sentenzia “diffamante” il volantino divulgato dal CLO/USIS dell’Ospedale San Carlo nel giugno 2009 che denunciava la drammatica situazione che si era creata nel reparto di Endoscopia Digestiva. Con senso dell’umor, il volantino, facendo riferimento ai due dirigenti del settore, era intitolato LA BANDA BASS(i-sp)OTTI. Seguendo una strategia ormai consueta i due denunciavano per diffamazione gli autori del volantino accampando un danno d’immagine. Con scarsa sagacia e nessun senso dell’umorismo il giudice rifiutava di esaminare il contenuto del volantino considerando il solo titolo come un’offesa in quanto paragonare ai Bassotti equivale a dire ladri. Dimostrando anche notevole ignoranza del mondo dei Comics nei quali la Banda Bassotti è simbolo di un’altra società ispirata a criteri di efficientismo economico privo di umanità (peraltro assai somigliante all’attuale dirigenza della Sanità Lombarda!) il giudice condannava il CLO-USIS al pagamento di 5ooo € ciascuno ai signori Bassi e Spotti in aggiunta agli incredibili stipendi dei dirigenti della Sanità lombarda e altre 2000€ per spese processuali.
Considerando questa vicenda un’opera di intimidazione, un attacco all’esercizio dell’azione sindacale, una lesione del diritto di informazione e di critica, un limitazione grave del diritto di espressione nella forma della satira, il Coordinamento Lavoratori e utenti della Sanità si rivolge al mondo della cultura e agli autori di satira politica per mostrare come l’attacco all’intelligenza diventi sempre più funzionale alla crudeltà sociale.
Il Coordinamento esprime, quindi, solidarietà ai compagni del San Carlo e invita a partecipare all’aiuto economico che richiedono, dal momento che le loro risorse sono incommensurabilmente minori di quelle dei beneficiati, e invita a versare un contributo sul cc 46004 Presso la Banca Popolare di Milano ag.5, intestato a USIS (IBAN:IT22 Y 05584 01605 000000046004 specificando la causale Sentenza San Carlo.
Coordinamento Lavoratori e utenti della Sanità
CI STANNO RUBANDO LA SALUTE
Un esempio: L’Ospedale S.Carlo
Costruito tra il 1963 e il 1966 con quasi 1000 letti, (ora ridotti a 544) non ha ricevuto un’adeguata manutenzione e le infrastrutture sono ora “un’ emergenza“: ascensori da cambiare, antincendio non a norma, tubature e impianti elettrici obsoleti, blocchi operatori in decadimento e amianto da bonificare.
Ora si dice “costa troppo ristrutturarlo conviene abbatterlo” (Corriere della sera 7/11/2013) o si parla di ridurlo a una specie di succursale del San Paolo che sta dall’altra parte della città. I cittadini saranno privati di un servizio essenziale.
L’OSPEDALE S.CARLO NON DEVE ESSERE ABBATTUTO, MA RISTRUTTURATO E MESSO A NORMA, SENZA NESSUN TAGLIO.
FIRMATE PER LA RICHIESTA DI UN INCONTRO ALLA REGIONE
Ma non si tratta di una situazione isolata
E’ una delle testimonianze dell’aggressione che da anni viene attuata contro la Sanità pubblica, specialmente in Lombardia: ticket sempre più pesanti, malati cronici e disabili senza risorse, servizio sempre più scadenti negli ospedali e nelle RSA, tagli del personale cui non si rinnovano i contratti e si riducono i salari, peggioramento delle condizioni di lavoro.
Dappertutto poi si rinuncia a ristrutturazioni per dare spazio a speculazioni come quella di trasferire l’Istituto Tumori e il Neurologico Besta nelle aree inquinate dell’ex Falk di Sesto senza garanzie di un serio risanamento, o si riducono i servizi nei Poliambulatori ICP, si smobilita il reparto pediatria del Macedonio Melloni, non si apre la sezione di neurologia infantile del San Paolo e tanti altri esempi.
Ogni manovra finanziaria del Governo si trasforma in occasione per tagli alla Sanità. Anche le istituzioni locali (Comune o Asl) ci mettono del loro con la chiusura di importanti servizi come i SERT, le Unità Operative per le Malattie Sessualmente Trasmesse, i consultori, i servizi di sanità mentale ecc.
Si tratta, insomma, di un progetto cosciente che Monti aveva espresso con sorprendente chiarezza quando aveva detto: “il Servizio Sanitario Nazionale non possiamo più permettercelo”. A suo parere questo dovrebbe essere sostituito con un sistema all’americana, tutto privato in cui ti curano se hai i soldi e non c’è nessuna attenzione per la prevenzione.