PRESIDIO A MILANO CONTRO LO STATO DI POLIZIA

Nel pomeriggio di mercoledì 16 ottobre, dalle ore 18, si è svolto in piazza San Babila un Presidio di protesta contro il decreto sicurezza, noto come il DDL 1660. L’iniziativa indetta dalla CUB, Centro Sociale Vittoria, USI CIT, Spazio Micene si è allargata con il passa parola.

Il documento d’indizione riportava: “Questa nuova e ulteriore norma repressiva, si incardina in un lungo percorso, iniziato con la Turco-Napolitano, i decreti sicurezza di Minniti, le norme contro chi occupa gli alloggi vuoti per necessità di Renzi, i decreti sicurezza di Salvini e Piantedosi”

Il nuovo disegno di legge alza l’asticella dei reati e delle pene per colpire le manifestazioni contro le guerre, le proteste contro le grandi opere, i picchetti e le forme di lotta come i blocchi stradali e le occupazioni di case sfitte”… “ L’obiettivo è quello di poter continuare indisturbati la guerra interna contro i ceti popolari garantendosi un contesto sociale pacificato, perché hanno paura che tutti si rendano conto della realtà della tendenza alla guerra e ad un’ economia di guerra che vuol dire l’attacco a salari e diritti”.

All’appuntamento erano presenti circa 250 manifestanti. Mentre una delegazione composta da rappresentanti di CUB e USI si sono recati presso la vicina Prefettura per riportare la protesta verso il governo. Nella piazza erano presenti bandiere di CUB, USI CIT, AdL Varese, Rifondazione, ecc.

La protesta si è svolta attraverso interventi da parte degli organizzatori che di aree politiche e di opposizione sociale, anche di singoli partecipanti. Il compagno di USI ha ribadito che si tratta di pesanti provvedimenti di stato di polizia che, mentre escludono i grandi truffatori delle classi privilegiate, dagli evasori fiscali agli sfruttatori del lavoro nero, si colpisce i lavoratori e lavoratrici che scioperano con i picchetti, gli studenti che occupano, gli occupanti di case per necessità, chi protesta nelle carceri per il sovraffollamento e nei lager dove sono rinchiusi gli immigrati senza aver commesso alcun reato; terminando con la necessità di opporsi a questo stato di polizia e di fermare la guerra che ci sta precipitando nel baratro della terza guerra mondiale.

Tanti gl’interventi fino al termine della manifestazione.

Enrico

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