#14N a Trieste: presidio USI-AIT e corteo unitario

Cari compagni ecco il testo definitivo e gli appuntamenti per il 14 a Trieste.
Il presidio delle 8.30 è indetto da noi dell’USI-AIT su cui forse convergerà anche Usb, dopodichè il corteo unitario passerà al nostro presidio e anche noi faremo il corteo.
In allegato i manifesti unitari, ovviamente stiamo diffondendo anche volantini specifici nostri.

h.8.30 presidio informativo in largo barriera

h.9.00 corteo unitario da p.Goldoni

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Il 14 novembre sarà una giornata di sciopero generale, per tutte le categorie pubbliche e private.

Questa scadenza, proclamata dalla gran parte del sindacalismo di base e autoorganizzato, è stata accolta da molte realtà sociali di lotta (collettivi studenteschi, centri sociali, reti di lavoratori ecc); l’obiettivo è quello di rendere questo appuntamento quanto più generalizzato e ampio possibile, proseguendo il percorso di sciopero sociale europeo portato avanti già da anni.

Lo sciopero è stato indetto contro le politiche di massacro sociale del Governo Renzi, che -in perfetta continuità con i suoi predecessori- sta portando avanti un attacco feroce alle condizioni di vita delle persone: da un lato il taglio secco ai servizi sociali, dall’altro l’aumento della precarizzazione del lavoro tramite lo Jobs Act.

Anche la scuola pubblica è sotto tiro, con l’intento di trasformarla definitivamente in scuola-azienda.

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A questo si aggiungono il famigerato “Piano Casa“, che preclude la possibilità di ottenere la residenza e gli allacciamenti alle utenze a chi occupa una casa per non dover vivere in strada, il sostegno alle grandi opere inutili (TAV su tutte) e il continuo sperpero di soldi pubblici per le spese militari (F35, guerre…).

Queste politiche si inseriscono all’interno delle direttive europee di austerità che da anni stanno massacrando i ceti popolari.

Chi cerca di contrastare tutto ciò e osa alzare la testa trova davanti a sè sempre più frequentemente la repressione: multe, manganellate, denunce e arresti.

A tutto questo occorre opporre una campagna di lotta che rivendichi:

-il diritto alla casa, al reddito, a servizi sociali pubblici, gratuiti e di qualità a partire dalla sanità

-una scuola veramente pubblica e laica

-il diritto di sciopero e le libertà sindacali

Per questi e mille altri motivi è molto importante che la giornata del 14 sia partecipata e condivisa da molti/e.

ASSEMBLEA CITTADINA PER LO SCIOPERO GENERALE E SOCIALE

Aderiscono (lista in continuo aggiornamento):

COBAS FVG

Unione Sindacale Italiana USI-AIT (Fed.provinciale)

Unione Sindacale di Base USB (Fed.provinciale)

Coordinamento Studenti Medi

Unione Degli Studenti Fvg (Trieste, Monfalcone, Gorizia e Grado)

Casa Delle Culture

ASC Trieste – Assemblea Sociale per la Casa Trieste

Sinistra Anticapitalista Trieste

Collettivo Oberdank

Anarchici e anarchiche per lo sciopero generale

Il Sindacato è un’altra cosa-opposizione Cgil Fvg

Partito della Rifondazione Comunista Trieste

L’Altra Europa con Tsipras Trieste

 

Rassegna stampa:

 

Da Il Piccolo di Trieste del 12 novembre 2014

STUDENTI E LAVORATORI UNITI VENERDÌ IN CORTEO

Foto de Il Piccolo

Doppio presidio – gli studenti in piazza Goldoni, i lavoratori in largo Barriera – dopodomani, venerdì, in mattinata, con corteo unitario a seguire nelle vie del centro; e sciopero generale per protestare contro la politica del governo. A indire la manifestazione e l’astensione dal lavoro sono le organizzazioni sindacali autonome dei lavoratori Cobas, Usi, Usb, il Coordinamento degli studenti e l’Unione degli studenti, la Casa delle culture, l’Assemblea sociale della casa, la Sinistra anticapitalista, il Collettivo Oberdank, gli anarchici, il sindacato di opposizione alla Cgil, il Collettivo Up, Rifondazione comunista e Tsipras. A spiegare le ragioni della protesta e dello sciopero generale sono intervenuti ieri numerosi rappresentanti delle sigle e delle organizzazioni promotrici. Mario Verzegnassi, dell’Unione sindacale italiana di Trieste, ha spiegato che «è necessario manifestare pubblicamente contro le politiche del lavoro di questo governo che, se non sarà fermato in tempo, porterà il paese al massacro sociale. Per questo abbiamo dato vita a questa iniziativa comune di studenti e lavoratori che, dopo i presidi nelle due piazze, si uniranno per formare un solo corteo». Il tragitto che percorreranno i manifestanti comprende corso Saba, le vie Carducci, Valdirivo, Roma e Mazzini, le Rive, piazza dell’Unità e infine assemblea aperta in piazza della Borsa. Davide Zotti, dei Cobas della scuola, ha sottolineato che gli studenti giudicano «devastanti le politiche che il governo Renzi intende attua nel mondo della scuola. Il presidente del consiglio vuole distruggere quel poco di buono che ancora c’è nella scuola pubblica, dandole un’impronta aziendalistica che vogliamo contrastare. Senza dimenticare – ha aggiunto – che gli edifici scolastici versano in condizioni pietose». Andrea Nicolini, dell’Unione degli studenti, ha parlato di «tre rivendicazioni principali, il diritto allo studio, agli spazi studenteschi perché gli studenti possano andare a scuola anche al pomeriggio a condividere la conoscenza, il contrasto alla matrice neoliberista del jobs act». Alessandro Volk, dell’Usb, ha spiegato che «l’adesione della nostra sigla allo sciopero e alla mobilitazione rientra nell’ambito della battaglia contro questo governo e le sue politiche. Si va verso la precarizzazione del lavoro – ha continuato – inoltre vogliamo dare una sottolineatura, su scala locale, al problema dei servizi educativi del Comune, che aveva promesso 400 assunzioni mai portare a termine». 


Report sciopero:

 

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Un splendido sole ha incorniciato questa bella giornata di lotta nella città dell’alabarda.
Il percorso che ha portato ad oggi è iniziato alcune settimane fa, su impulso dei sindacati di base presenti in città (USI-AIT, COBAS e USB) e dei collettivi studenteschi (Unione degli Studenti e Coordinamento degli Studenti Medi) ma hanno poi dato la loro adesione la quasi totalità dei gruppi, associazioni, collettivi e partiti a sinistra del PD. Insomma, dopo tanti -troppi- anni, un’iniziativa di piazza veramente condivisa e senza strascichi polemici. La preparazione dello sciopero si è sviluppata con un percorso assembleare e attraverso volantinaggi e manifesti affissi nei luoghi di lavoro (in particolare nei settori dove è maggiormente presente il sindacalismo alternativo), nelle scuole,nelle università e nei quartieri, e con presidi e conferenze stampa. Un buon lavoro, che però avrebbe dato sicuramente frutti maggiori se fosse iniziato meno a ridosso della scadenza. 
Primo appuntamento del giorno alle 8,30 in Largo Barriera, dove Usi-Ait e Usb hanno organizzato un presidio e volantinaggio, che ha visto confluire diverse decine di persone. Il secondo appuntamento alle 9,00 in Piazza Goldoni, punto di ritrovo di studenti medi, Cobas e altri aderenti. Da qui partiva poi il corteo che, passando per Largo Barriera, si faceva unitario e forte a questo punto di oltre 400 persone. Ad aprire lo striscione “Renzi contro tutti…tutti contro Renzi”. Dal camioncino con l’amplificazione si sono susseguiti vari interventi al microfono sui temi della giornata: la lotta contro le politiche governative, per il diritto alla casa e al reddito, contro i tagli ai servizi sociali, contro il razzismo e la guerra fra poveri, le spese militari, le grandi opere inutili. E’ stata ribadita la solidarietà ai compagni e alle compagne in carcere per le loro lotte, a partire da quelle No Tav. Massiccio anche il volantinaggio ai passanti. 
 Molto buona la partecipazione alla spezzone anarcosindalista dell’Usi-Ait, posizionato al centro della manifestazione, che ha visto la presenza di varie decine di compagni e compagne con le bandiere del sindacato, anarchiche e Notav, diffusione di volantini e Umanità Nova. Arrivati nella centrale piazza della Borsa il corteo si concluso con un assemblea a microfono aperto. Ma la giornata non è finita in quanto, proprio alla fine del percorso, i collettivi degli studenti medi hanno annunciato l’occupazione dell’ex-succursale in abbandono di un liceo, per una tre giorni di iniziative per reclamare uno spazio autogestito degli studenti. 
Al momento non si hanno ancora i dati di adesione allo sciopero nei vari comparti. Sicuramente è stato uno sciopero di minoranza, su cui hanno pesato anche fattori specifici e contingenti: la proclamazione due giorni prima da parte della Cgil di uno sciopero per il prossimo 5 dicembre (manovra non originale, atta deliberatamente ad oscurare il sindacalismo conflittuale), la manifestazione della Fiom a Milano (da Trieste tutta la sinistra Cgil, che pure aveva aderito localmente al corteo, è andata là) e il fatto che questo fosse il terzo sciopero in un mese (10 ottobre Cobas e studenti, 24 ottobre Usb) a vedere mobilitazioni anche locali. 
A queste difficoltà, si sommano, come sempre, sia la non-comunicazione dello sciopero in vari luoghi di lavoro da parte degli organi preposti, che l’esplicito boicottaggio da parte della triplice. A titolo di esempio, abbiamo avuto conferma diretta che in alcune aziende sanitarie è stato detto a gruppi di lavoratori e lavoratrici che, pur non essendo iscritti ai sindacati di base, volevano aderire allo sciopero, che lo stesso era stato revocato. Le solite miserie e meschinità del sindacalismo di stato. 
In ogni caso è stata un giornata molto importante di ricomposizione dell’area di conflitto sociale presente in città, si tratta ora di continuare il percorso intrapreso. Si tratta inoltre, come anarchici e sindacalisti libertari, di assumerci le nostre responsabilità e saper essere punto di riferimento. Il lavoro svolto in queste settimane dimostra -una volta di più- che abbiamo tutte le carte per poterlo fare.
Infoaction reporter (foto su www.info-action.net)

(questo articolo apparirà su Umanità Nova)

 

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L’ENTRATA DELLO SPAZIO OCCUPATO

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