SCIOPERO 8 MARZO 2021 a REGGIO EMILIA

Anche quest’anno, tra mille difficoltà, divieti di sciopero e pandemia,siamo riusciti a organizzare questa giornata di mobilitazione dedicataalle lotte delle donne. Non abbiamo ancora i dati della nostra provinciainerenti allo sciopero, ma dobbiamo dire che la nostra iniziativa haavuto un’ampia pubblicizzazione sulla stampa locale e sui social. L’Unione Sindacale di Reggio Emilia ha fatto suo l’appello di Non Una diMeno per uno sciopero dell’intera giornata contro la violenza maschile sulle donne e contro il loro sfruttamento nei posti di lavoro. Losciopero è la risposta a tutte le forme di violenza che sistematicamentecolpiscono la vita delle donne in famiglia, nei posti di lavoro, per strada, negli ospedali, nelle scuole, dentro e fuori i confini. L’Unione Sindacale Italiana ritiene che la lotta delle donne cammini a fianco della lotta di classe, per contrastare gli attuali equilibri sociali fondati sul patriarcato e sullo sfruttamento imposti dal capitalismo e dallo statalismo, resi ancora più evidenti dalla crisi sociale ed economica attuale.

Abbiamo realizzato un presidio in Piazza Casotti al quale hanno partecipato una trentina di compagne e compagni. E’ stato aperto da un esponente dell’Unione Sindacale Italiana che ha dato conto dell’attività e delle sensibilità del nostro sindacato sulle tematiche di genere. In seguito, è intervenuta Caterina a nome dell’Unione Sindacale Italiana che ha esposto le ragioni della proclamazione di questo sciopero internazionale sottolineando la necessaria emancipazione che non può che passare dal protagonismo delle donne attraverso un progetto di autogestione e liberazione oltre qualsiasi patria e confine. E’ poi intervenuta Paola di Passaparola, scuola d’italiano per stranieri, che ha portato la testimonianza delle donne migranti e della loro condizione disagiata senza alcuna tutela, evidenziando l’obiettivodi eliminare tutte le leggi securitarie che legittimano la violenza sociale sulle donne immigrate e sulle persone LGBTQIA+. Infine, è intervenuta Carla di Non Una di Meno Reggio Emilia che ha ribadito le motivazioni dello sciopero femminista e transfemminista, evidenziando l’importanza delle attività del movimento stesso. Ci siamo poi spostati, verso le 11.30, al presidio di Non Una di Meno in Piazza Prampolini aperto da una compagna di Non Una di Meno che ha datola parola a Gabriella per la presentazione della mostra “Femminismo tra memoria e militanza (1970- 1990)” che si è inaugurata alle 13:00 al Circolo Anarchico C. Berneri in via Don Minzoni.

Nel pomeriggio è continuato il presidio di Non Una di Meno dove sono intervenute le esponenti del movimento, le studentesse delle scuole e il movimento Extinction Rebellion. Al presidio hanno partecipato un centinaio di compagne e compagni. Non è mancato l’intervento di Viris, compagna dell’USI di Reggio Emilia, che ha ribadito le ragioni del nostro sindacato sulla necessità di costruire, attraverso lo sciopero, una mobilitazione per la difesa degli interessi delle donne, delle sfruttate, delle lavoratrici e delle soggettività non “conformi”. Nel suo intervento Viris ha messo in evidenza l’importanza della presa di posizione in riferimento allo sciopero, nonché della sua proclamazione, da parte dell’USI, a differenza di altri sindacati di base presenti nel nostro territorio. Durante tutta la giornata è stato sottolineato come questo sciopero può essere la base di partenza per la costruzione di nuove mobilitazioni per l’emancipazione delle lavoratrici e, più in generale, di tutte le donne.

Unione Sindacale Italiana – C.I.T. Reggio Emilia08/03/2021

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