Report presidio Piazza della Scala

PROTESTA IN DIFESA DELLA LIBERTA’ DI STAMPA

 

Come annunciato si è svolto sabato 13 maggio, dalle 15 alle 18, un presidio in Piazza della Scala a Milano, per protestare contro un’ulteriore violazione della libertà di stampa tramite l’ingerenza del governo Erdogan: il settore satellitare Eutelsat in base ad una decisione dell’ente di sorveglianza turco per radio tv (RTUK) vuole interrompere la messa in onda dei canali tv curdi Ronhai TV, Newscannnel e Sterk TV.

 

L’iniziativa promossa dalla Comunità Curda Milanese ha avuto l’adesione del SI Cobas, Federazione Anarchica milanese, CUB, SGB, USI-AIT di Milano. Il Presidio oltre alla presenza di militanti e attivisti delle varie organizzazioni aderenti ha raccolto anche l’interesse di molti curiosi di cui la piazza era gremita, molti anche turisti di passaggio.
Ci sono anche stati interventi al microfono per spiegare le ragioni della protesta e musiche della tradizione popolare curda e balli tradizionali improvvisati oltre il normale volantinaggio verso i passanti.
Che la Turchia sia diventata un’enorme prigione a cielo aperto è sotto gli occhi di tutto il mondo. Ma i governi di tutto il mondo, compresi quelli d’Europa a partire da quello italiano fanno finta di non vedere, perché troppi sono gl’interessi che li legano: La Turchia rimane un prezioso alleato.

 

Il governo italiano si glorifica di spendere miliardi di miliardi per sostenere missioni falsamente umanitarie in molte parti del mondo che sono solo una copertura d’interessi quali il commercio delle armi, il controllo dei territori e lo sfruttamento energetico; ma non spende una sola parola contro i misfatti e le angherie dell’alleato governo turco.

Il governo di Erdogan evoca il peggior periodo del ventennio fascista in Italia.

E’ più che mai opportuno che le popolazioni in Italia e nel mondo si ribellino ai soprusi del governo turco contro la popolazione in generale, contro la libertà di stampa e in particolare impegnato ad annientare la Resistenza curda che si batte in prima linea contro lo Stato dell’Isis, indicato da tutti i governi cosiddetti democratici come il principale nemico dell’umanità.

Enrico Moroni

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