FABRIANO 2 LUGLIO presidio antifascista

La risposta alla iniziativa dei compagni del “C.S.A. Fabbri” e degli antifasci-sti fabrianesi che il 25 aprile scorso hanno contestato l’esponente del PDL Casoli e ripulito la città dalle scritte e simbologie fasciste, non si è fatta at-tendere. A due mesi esatti dalla iniziativa un gruppo di merde definite dalla stampa come riconducibili ad Azione Giovani (e col solito rapporto di forza di tanti contro uno) hanno aggredito un giovane 19enne colpevole di indos-sare una maglietta con l’effige del Che Guevara. Sono state effettuate “in-terpellanze urgenti” da parte di assessori comunali ed è intervenuto persino il sindaco che ha denunciato l’accaduto come “un fatto di assoluta gravità” anche se a questi rappresentanti delle pubbliche-private istituzioni di Merlo-nia corre l’obbligo di chiedere dov’erano quando nel nome del “volemose bene, semo tutti utili alla causa” i simpatici rappresentanti ad Azioni Giovani erano stati caldamente coccolati e accolti nel corteo sindacale in occasione dello sciopero generale del novembre 2008 (abbiamo pubblicato le foto all’epoca dei fatti). Per come sono state descritte dalla stampa l’aggressione fa il paio (o il triplo o il quadruplo, fate voi) con le recenti gesta di questi signorini nel Pesarese, a Fano, nell’alto jesino, e ancora più indie-tro nel tempo, nel senigalliese. Questo l’antefatto. Il 2 luglio invece, in un afoso pomeriggio, si è svolto con la partecipazione di quasi 200 persone (quota consistente, ma di gran lunga inferiore a quella che lo stuolo di firme delle organizzazioni aderenti all’ iniziativa – dall’ANPI alla FIOM ai c.d. “an-tagonisti” – avrebbero potuto portare in piazza) un presidio antifascista reso ancor più necessario in quanto gli amici delle squallide merde di cui abbia-mo parlato, questa volta definitisi come aderenti ad “area sociale” (sic!), si sono presentati in Consiglio comunale indossando anch’essi magliette bianche con su l’effige del “Che” (doppio sic!). Questo per dimostrare che loro non c’entravano e che anzi esprimevano solidarietà al giovane aggredi-to. Invece di essere presi tutti quanti a pedate gli si è consentito di fare la sponda alle esternazioni del consigliere comunale Casoli e della ministra Giorgia Meloni (la solita pippa del ne rossi ne neri ma liberi pensieri …..). Che dire … la nostra solidarietà (quella degli anarchici e dei libertari e degli aderenti all’U.S.I.-AIT che hanno partecipato) al giovane aggredito, a pre-scindere! Per il resto, e per ricollocare la vicenda in una dimensione che pa-re più attinente, ribadiamo una concetto espresso tanti anni fa, da Giuseppe Pinelli, ferroviere, anarchico, promotore dell’Unione Sindacale Italiana-AIT, ammazzato in una altrettanto calda notte milanese del dicembre 1969: la “… violenza, la rigettiamo, ma non vogliamo subirla…».
Quindi, avanti compagni, il nostro vuole essere solo un invito a comporta-menti civici:
TENIAMO PULITE LE NOSTRE CITTA’…..

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