#Buonascuola: Cosenza dice NO!

19.5.15 Cosenza. Circa cinquanta fra docenti, precari e di ruolo e studenti hanno dato vita a un flash mob sotto la sede del PD di Viale Trieste.


Si è scelto di palesare al principale artefice della futura ecatombe della scuola italiana il nostro più assoluto dissenso e contrarietà rispetto al DDL buona scuola. Il Partito Democratico è il partito di governo e non può sottrarsi alle sue responsabilità: scuole che diventano aziende, scuole dove il principale obiettivo educativo non è la crescita di uomini e donne liberi e felici ma l’ammaestrare lavoratori flessibili e incapaci di analisi disposti alla più sfrenata competizione e fra studenti e fra lavoratori.

Una scuola della precarietà dove si condannano gli studenti alla non continuità didattica i docenti, tutti nessuno escluso, alla precarietà più nera e assoluta che non ha più alcuna speranza di miglioramenti. 

La figura del docente distrutta, e mentre noi sognamo di essere accompagnatori nel percorso di crescita dei ragazzi, diveniamo meri esecutori di volontà politiche , semplici valutatori a loro volta valutati gli studenti diventano numeri da circo, atti a far guadagnare punti e soldi alle scuole. Il PD ha gravisisme responsabilità, gravissime responsabilità tutte le forze e le realtà organizzate che supportano questo DDL sia con i loro voti in parlamento, sia con le loro dichiarazioni, sia coi loro silenzi, sia con le finte agitazioni. 

Oggi a Cosenza è scesa ancora una volta in piazza una forza trasversale e del tutto autoconvocata che dimostra nei fatti e non con le parole, che il tempo delle delega è finito. Oggi le porte del PD erano chiuse, domani il PD non venga a chiederci un bel nulla, nessuno di noi è più disposto ad ascoltarlo.



Noi non vogliamo trattare con nessuno degli artefici della disumanizzazione della scuola, della distruzione di una società che viene piegata solo agli interessi di grandi aziende e capitali itnernazionali.


La scuola buona la dobbiamo fare noi, staccandoci da quelli che sono i retaggi di una istituzione totalizzante in favore di una realtà comprensiva, orizzontale e aperta alle aspirazioni e non alla repressione.


Maria Fortino

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