Festival dell’autogestione
18 giugno: festival dell’autogestione e delle autoproduzioni
18 giugno @XM24 via Fioravanti, 24, Bolognina
dalle 14 Laboratori
elettronica, serigrafia, ciclofficina, falegnameria, produzione di birra, autocostruzione di un forno
dalle 18 Dibattito
Il depotenziamento dei CCNL in favore dei contratti aziendali e individuali, la ricattabilità dovuta alle nuove leggi sui licenziamenti, l’iperesponsabilizzazione individuale unita all’intercambiabilità dei soggetti al lavoro puntano a farci sentire sempre più soli e indifesi. Vi sono dispositivi normativi che accomunano la nostra condizione, che disciplinano l’esperienza del ricercatore assegnista, dell’operaio di cooperativa, dell’educatore e via dicendo. Che crescono e si amplificano nei luoghi di lavoro, nei rapporti tra responsabili e subalterni, che vanno attaccati quindi partendo dal luogo di lavoro e al di fuori, perché il subirne gli effetti ci accomuna. Da qui nasce l’idea di una camera del lavoro autogestita. Di un luogo di incontro, di scambio, di riflessione che parta dalla narrazione delle singole esperienze individuali perché queste possano trovare terreno comune per iniziare una lotta collettiva contro il sistema di sfruttamento.
dalle 22 Concerti
Fratelli Grimm (Modena), Sonido mano de dios (Bologna), Dj Colbao (Modena)
Presentazione
L’USI nasce nel 1912, eppure è un continuo esperimento. Si trasforma e si evolve a seconda di chi vi partecipa e dei tempi che corrono. Il perché di ciò è nella sua stessa natura, ovvero nell’essere un sindacato autogestionario, ovvero che vede nell’autogestione dei luoghi di lavoro da parte dei lavoratori/trici un mezzo concreto per ottenere ciò di cui si ha bisogno, mantenendo fermi principi di uguaglianza, solidarietà e libertà.
Allo stesso tempo, l’autogestione in senso lato, quella degli spazi sociali e delle autoproduzioni (musicali, artigianali, alimentari…) è fortemente sindacale, in quanto ci permette non solo di resistere alle armi dei padroni (precariato, taglio degli stipendi, distruzione del welfare…) che ogni giorno ci colpiscono con più violenza, ma, in generale, di sperimentare nuovi modi di soddisfare i bisogni che proviamo, riconoscendo quegli slogan di “austerità”, “scarsità” e “sacrifici” per quello che sono, ovvero inganni per gli oppressi da parte degli oppressori.
L’azione di lotta, l’azione diretta, la protesta e la vertenza, non sono alternative rispetto al costruire alternative che mostrino come i rapporti fra le persone possano essere costruiti fuori e contro il cannibalismo sociale del neoliberismo, passando attraverso l’orizzontalità, la reale democrazia diretta e la solidarietà; sono, entrambi i metodi, le gambe di ogni movimento che voglia essere incisivo nella realtà di oggi e capace di proporne una nuova per il domani.
Proprio per questo, vi invitiamo alla Festa dell’Unione Sindacale Italiana, e non come “clienti” o “spettatori”, ma come protagonisti, partecipando ai laboratori di autoproduzioni, portando le vostre esperienze e le vostre idee, perché questo è l’anarcosindacalismo: un percorso collettivo che va avanti quando nessuno resta indietro.