28/29 ottobre a Milano

Incontro di USI con la Comunità Curda Milanese


Nella serata del 28 ottobre si è svolto l’incontro nella sede USI milanese in via Treviso 33 centrato sulla questione curda, contro la guerra, nel percorso dello sciopero generale del 4 novembre.


Era presente per la Comunità Curda Milanese una compagna con la quale da tempo abbiamo instaurato buoni rapporti di collaborazione che ha presentato un quadro molto pessimista dell’attuale situazione in Turchia e in Siria, in particolare nella regione della Rojava.

Dopo il finto golpe di stato in Turchia, in quanto da tempo a conoscenza del governo Turco, è stato attuato il vero golpe da parte del presidente turco Erdogan, azzerando ogni forma di democrazia all’interno e praticando una vera e propria guerra ai danni della popolazione curda e della stessa Resistenza Curda, tacciata di terrorismo.


Vengono arrestati i sindaci e le sindache nei comuni in cui si pratica il Confederalismo Democratico con l’accusa di terroristi. Si assiste a continue e pesanti aggressioni verso quelle comunità in Turchia e in Siria dove si pratica il con federalismo democratico, attraverso l’autogestione territoriale, il municipalismo dal basso, nei valori dell’egualitarismo tra uomini e donne e dello sviluppo ecologico, rifiutando il nazionalismo, realizzando la convivenza tra culture ed etnie diverse. Ultimamente si cerca d’impedire alle formazioni curde di partecipare alla liberazione delle località controllate dall’Isis, per non dare loro voce in capitolo nella gestione dei territori liberati.


Questa pesantissima repressione trova alleati sia nella Russia di Putin che negli USA che lasciano fare pur di mantenere buoni rapporti con il governo turco.

 

In queste condizioni si restringono sempre più gli spazi per la realizzazione del Confederalismo Democratico e la situazione peggiora di giorno in giorno, per cui veniva fatto appello al movimento dei compagni dell’area occidentale per mobilitasi fortemente facendo sentire la loro voce, il solo modo possibile per sostenere la Resistenza Curda ed impedire che venga sconfitta.


Da parte nostra, come organizzazione USI, è stato ribadito il forte interessamento e il sostegno verso quella Resistenza Curda che ha saputo realizzare, in particolare nella regione del Rojava, forme di autogoverno, egualitarismo, di ecologismo e di antinazionalismo che sono alla base della nostra stessa organizzazione. E’ stato messo in evidenza la volontà di aumentare il nostro impegno come USI, ma anche nel coordinamento con i sindacati anarcosindacalisti quali la CNT spagnola e la FAU tedesca, con i quali abbiamo già ragionato in tal senso e con i quali sono previsti prossimi incontri a livello internazionale. Restiamo in attesa di indicazioni da parte della Comunità Curda per essere più concreti ed efficaci nel nostro intervento solidale.


Presidio al Consolato Turco a Milano


La mattina del 29 ottobre ci siamo posizionati con i nostri striscioni e le nostre bandiere nei pressi del Consolato Turco a Milano, in via Larga. Va subito evidenziato che la questura ha preteso che il Presidio non fosse collocato sotto il Consolato stesso. Va denunciato con forza che per il corteo dello sciopero del 4 novembre è stata negata l’autorizzazione a passare sotto il Consolato Turco. La motivazione adottata è stata quella che nel corteo dello sciopero dello scorso 18 marzo, il passaggio davanti al Consolato stesso ha provocato delle lamentele da parte del governo Turco.

E’ un fatto gravissimo che va denunciato, perché riduce pesantemente gli spazi di democrazia. E’ la riprova che il governo italiano, allineato con tutti i governi europei, mentre si riempie la bocca di falsa democrazia, nel concreto non si vuole arrecare disturbo all’alleato governo di Erdogan, campione di repressione verso le opposizioni emancipatrici e in particolare contro la popolazione curda. Anzi si sovvenziona con elevati contributi europei il governo turco, affinchè possa fare ancor peggio il suo mestiere di tiranno.

 

Sono state messe nella zona tutte attorno le bandiere dei sindacati (CUB, USI-AIT, SGB) organizzatori del presidio e i rispettivi striscioni. Quello dell’USI è stato posizionato nel lato della strada davanti al Consolato. All Presidio c’era anche la presenza della Comunità Curda Milanese che ad un certo punto ha preso l’iniziativa improvvisando un corteo che ha coinvolto i compagni stessi del Presidio e, innalzando i loro striscioni e le loro bandiere, si sono portati in mezzo alla strada, bloccando il traffico, molto vicini all’entrata del Consolato, sorvegliata da un nutrito schieramento di polizia.

 

Mentre quelli della digos cercavano di ostacolare a non procedere oltre, al grido di “Erdogan assassino!” da parte dei curdi è stato esteso in terra uno striscione con le foto di Erdogan con scritte che lo definivano “terrorista e assassino” che veniva dato alle fiamme in mezzo alla strada. Dopo poco il presidio si concludeva.

 

Enrico Moroni

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